A.B.
1 luglio 2015
Abusi su minori: tre anni per Sereni
La condanna dell´ex calciatore di Brescia, Lazio, Sampdoria e Torino a tre anni e sei mesi di reclusione arriva dal giudice per le udienze preliminari di Tempio Pausania, in seguito alla denuncia dell´ex moglie per fatti che sarebbero avvenuti in Costa Smeralda nel 2009
TEMPIO PAUSANIA – Tre anni e sei mesi di reclusione e la perdita della patria potestà. Questa la condanna che il giudice per le udienze preliminari di Tempio Pausania ha inflitto a Matteo Sereni. Il 40enne ex portiere di Brescia, Lazio, Sampdoria e Torino è stato processato ieri, con rito abbreviato, in seguito ad un'accusa di abuso su minore presentata dall'ex moglie e procuratrice Silvia Cantoro. I fatti, sarebbero avvenuto nell'estate del 2009, durante una vacanza in Costa Smeralda.
«Sono sconvolto. Ho perso ogni fiducia nella giustizia. L'unica cosa che mi mantiene vivo è sapere che i miei figli conoscono la verità», ha dichiarato l'ex calciatore dopo la lettura della sentenza. Tesi sostenuta anche da i suoi avvocati, Michele Galasso, Giacomo Francini e Giampaolo Murrighile, che hanno sottolineato come si tratti «di una sentenza gravemente ingiusta, che ci ha molto sorpreso e che certamente appelleremo. La condanna riguarda un processo nel quale la denuncia proviene dalla ex moglie di Sereni nel corso di una asperrima separazione coniugale. Successivamente, nel corso di una perizia, la minore non venne ritenuta attendibile nelle proprie accuse. Inoltre la bambina, più volte registrata dalla denunciante, ha successivamente ammesso che le accuse rivolte a Sereni non erano vere».
Tesi opposta, invece, per il legale di Silvia Cantoro Daniele Galloppa. «In rappresentanza dei minori ribadisco che la giustizia fatta con la sentenza non potrà mai ripagare i minori degli eventuali danni psicologici subiti per le condotte delittuose accertate». Il caso ha preso le mosse nell'ottobre del 2011, quando la signora Cantoro presento una denuncia al Tribunale di Genova. Da qui, l'inchiesta del pubblico ministero Luca Scorza Azzarà e della locale Squadra Mobile. Da qui, il caso è passato alla Procura di Tempio Pausania per competenza territoriale, visto che (stando alla tesi del'accusa), i fatti sarebbero avvenuti durante una vacanza a Porto Cervo.
Nella foto: Matteo Sereni
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