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Red 27 marzo 2015
Aiuto, disperato appello di un Nonno sassarese
Da diversi mesi non riesce ad ottene i sussidi che utilizza per l'acquisto di alimenti e beni di prima necessità così ha deciso di raccontare la sua storia a SassariNews.it


SASSARI - Disperato appello alle istituzioni sassaresi da parte di un padre e nonno. Da diversi mesi non riesce ad ottene i sussidi che utilizza per l'acquisto di alimenti e beni di prima necessità così ha deciso di raccontare la sua storia a SassariNews.it. Di seguito la lettera integrale.

Sono un nonno di 60 anni ormai compiuti, con una moglie e una figlia a carico. Purtroppo in questo momento siamo disoccupati, ma siamo stati costretti qualche tempo fa ad adottare due bambini piccoli, che sarebbero anche miei nipoti; che hanno avuto la disgrazia di avere due genitori irresponsabili e assolutamente inadeguati alla loro educazione.Così i servizi sociali ci hanno chiesto di adottarli, perchè altrimenti l'alternativa sarebbe stata finire in un squallido istituto.Noi da nonni abbiamo provveduto al mantenimento di questi due bambini piccoli, appoggiati anche dall'utile, ma di certo non sostanzioso sostegno sociale da parte del comune; un misero assegno di circa 500 euro scarsi, che per due bambini sono davvero molto pochi, visto le spese che comportano, e visto che quel denaro deve bastare per l'intera gestione della situazione famigliare.Arrivo al punto, purtroppo il comune di Sassari ha deciso alcuni cambiamenti per questo tipo di procedure nel 2015, quindi noi è da Gennaio che non vediamo un solo centesimo, ed ora sta per arrivare Aprile, e ancora non ci sono stati dei pagamenti.Tutto questo è assurdo, surreale, se pensiamo che questi bambini vivono grazie a questo unico contributo, che deve essergli garantita l'energia elettrica, l'acqua corrente, il necessario per la scuola e l'asilo, medicine, ed ogni altro tipo di bene quotidiano.Abbiamo tentato di informarci, ma il comune scarica le colpe sulla regione, la regione dice che è il comune che ha bloccato tutto.Insomma, siamo alle solite, il menefreghismo delle istituzioni cittadine, accompagnato dalla lenta burocrazia italiana e in questo caso locale. Il comune e i servizi sociali sanno benissimo che alcune famiglie (tra cui la nostra) campano solo grazie a quel piccolo contributo, e allora mi chiedo solo dove trovano il coraggio di togliere quei pochi soldi in questo modo e per così tanti mesi? Non riescono a chiedersi come le famiglie faranno a vivere? Io non voglio fare facile demagogia, ma penso che stiano dimostrando quanto sia lontana la politica dai veri bisogni della gente, perchè alla fine di tutto noi siamo qui a raschiare il fondo del barile, aspettando dei soldi che non arrivano più, mentre loro continuano tranquillamente a percepire il loro sostanzioso stipendio.Vorrei chiedere al sindaco e all'assessore che si occupa delle politiche sociali, se fossero interessati a fare uno scambio; noi passiamo al posto loro, e loro tentano di vivere senza niente per mesi.Sono sicuro che non accetterebbero, e allora che il caro sindaco e l'assessore si mettano una mano sulla coscienza, e rendano di nuovo il servizio di pagamento regolare, ed efficiente; perchè noi caro direttore, non campiamo d'aria, e nemmeno i bambini.
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26/3/2024
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