«i prezzi degli alberghi sono fermi da diversi anni nonostante gli aumenti esagerati di alcuni costi fissi, in primis il costo del lavoro che solo nell´ ultimo anno è salito di circa il 5%, perchè nel mercato sono presenti parecchie strutture abusive che generano vantaggi solo per i proprietari»
CAGLIARI - «Non c'è solo un aspetto positivo nella rilevazione che pone Cagliari nella top ten delle città dove i viaggiatori hanno speso di meno nel corso del 2014, ma occorre evidenziare anche un lato oscuro che riguarda gli effetti della crisi nel settore e la concorrenza sleale da parte degli abusivi, che che tende a livellare i prezzi verso il basso». Così il presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca, commenta la notizia sul report curato da Hotels.com.
«La città di Cagliari è molto conveniente per i turisti, sia per i pernottamenti che per la ristorazione. Ha un aeroporto vicinissimo alla città con collegamenti per tutte le tasche (vedi bassissimo costo per il treno fino alla Stazione Centrale) e offre tanto anche sotto altri aspetti che completano l' offerta di ospitalità (cultura, mare, svago, sports) – aggiunge Mauro Murgia, presidente di Federalberghi Sud Sardegna e vice presidente regionale - Inoltre la città, negli ultimi anni, si è trasformata diventando più fruibile dai turisti e si attendono con grande fiducia i completamenti dei lavori del centro dello shopping, del Lungomare Poetto e delle nuove linee metropolitane».
C'è anche un rovescio della medaglia: «i prezzi degli alberghi sono fermi da diversi anni nonostante gli aumenti esagerati di alcuni costi fissi, in primis il costo del lavoro che solo nell' ultimo anno è salito di circa il 5%, perchè nel mercato sono presenti parecchie strutture abusive che generano vantaggi solo per i proprietari e conseguentemente evasione e lavoro nero – spiegano Manca e Murgia – La conseguenza indiretta è anche il rischio di far perdere posti di lavoro perchè, in un mercato dove le regole sono diverse fra 'regolari' ed abusivi, i 'regolari' devono agire sulle voci di spesa più alte, cioè quelle del personale dipendente».
Commenti