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A.B. 17 dicembre 2014
Olbia: si alza il sipario sulla Stagione di Prosa
L´edizione 2014-15 del Cedac, nell´ambito del 35esimo Circuito Teatrale Regionale Sardo, si apre venerdì sera al Cine Teatro Olbia, con l´originale operetta musicale Bestie Feroci Revolution


OLBIA - Ironia in scena con “Bestie Feroci Revolution”, originale operina musicale modulare ideata scritta ed interpretata da Fabio Marceddu e da Antonello Murgia (che firma anche musiche e regia) in cartellone venerdì 19 dicembre, alle ore 21, al “Cine Teatro Olbia” del capoluogo gallurese. La “Stagione di Prosa 2014-15” del “Cedac” (nell'ambito del “35esimo Circuito Teatrale Regionale Sardo”) si apre con il raffinato e coinvolgente divertissement tra parole e note firmato “Teatro dallarmadio”, per un affresco del Belpaese attraverso le canzoni che hanno caratterizzato la cultura alta e popolare del Novecento fino al terzo millennio. Una sorta di “blob” musicale, un collage di melodie e suggestioni sonore, che si avvale del potere evocativo della musica, in un gioco di accostamenti tra universi apparentemente lontani, per ricostruire la storia e la memoria collettiva dell'Italia, e dell'Europa, l'evoluzione sociale ed economica nel periodo fra le due guerre e del boom economico, fino alle epoche più recenti, seguendo una solida logica narrativa che mette in luce intime corrispondenze e nitidi contrasti. Virtuosismo e leggerezza caratterizzano lo spettacolo del Teatro dallarmadio (già vincitore del primo premio della giuria al 16esimo festival internazionale “L'Altro Teatro”, al “Teatro Pan” di Lugano e del premio del pubblico al “Palio Poetico Musicale” di Parma), in un incalzare di frammenti canori, tra metafore poetiche e strali satirici, e subitanei cambi di atmosfera e temperature emotive suggeriti dai costumi e dalle luci, e dalle “maschere” dei music-attori. Rivoluzioni e mutamenti del gusto, mode passeggere e trasformazioni inarrestabili si susseguono senza apparente soluzione di continuità, in una giostra vertiginosa in cui comicità e dramma si alternano come nella vita, tra inattesi colpi di scena e piacevoli sorprese. Si può scegliere se lasciarsi trasportare dal ritmo travolgente o soffermarsi sui singoli passaggi, lasciarsi prendere dai privati ricordi suscitati da un certo brano o divertirsi a individuare le singole tracce e decodificare la materia sonora.

Sottolinea Antonello Murgia nelle note di regia: «La musica, tutta la musica, a partire dalle sigle televisive o delle pubblicità, la musica indotta e quella ricercata, quella volontaria e quella involontariamente subita, segna indelebilmente gli accadimenti e le circostanze della nostra vita, il nostro vissuto emotivo. Potremmo ripercorrere il nostro passato e raccontarlo a qualcuno col solo uso del materiale musicale che ci ha accompagnato, specie nell’infanzia dove la musica precede qualsiasi altro codice di linguaggio e raggiunge e investe alla velocità della luce il nostro sistema nervoso, in un incanto o “incantesimo” che ci avvince, che ci possiede senza che la ragione, fortunatamente, possa intervenire. La musica poi, specie nell’infanzia e nell’adolescenza, segna e scandisce i momenti di gioco e di festa». La ricomposizione del mosaico (le cui tessere spaziano dal trash al sublime, dalle composizioni dei grandi maestri ai tormentoni di un'estate, dalle indimenticabili melodie degli chansonniers ai jingles) permette di cogliere le contraddizioni ed i paradossi del mondo contemporaneo, e la trama del passato recente, che si incarna e riflette sulle scelte musicali, in una rappresentazione icastica in cui non mancano spunti di critica sociale, suggeriti con grazia e con il sorriso. Per dirlo con le parole di Murgia: «Bestie Feroci Revolution è un gioco da ragazzi che si muove dentro regole e i codici imprescindibili del teatro e della musica, e come funamboli impavidi, i due attori danzano sull’orlo di un abisso che, per citare una grande poetessa polacca, “non ci divide ma ci circonda”».

La Stagione di Prosa di Olbia proseguirà, mercoledì 28 gennaio 2015, con “Ospiti”, di Angelo Longoni (sua anche la regia): una commedia “romantica e cinica” interpretata da Cesare Bocci ed Eleonora Ivone, con Marco Bonini, in cui si indagano le complicazioni del cuore. Sarà poi la volta, venerdì 6 febbraio, di Edy Angelillo e Gennaro Cannavacciuolo, protagonisti, per la regia di Angelo Savelli (che ha curato anche la traduzione e l'adattamento del testo) di “Carmela e Paolino–varietà sopraffino”, di José Sanchis Sinisterra, versione italiana di “¡Ay Carmela!”(portato sullo schermo da Carlos Saura) in cui s'intrecciano arte e politica, sotto l'ombra della dittatura. Una vita da campione sul palco, giovedì 26 febbraio, con “La leggenda del pallavolista volante”, (auto)biografia teatrale di Andrea Zorzi, detto “Zorro”, uno dei miti viventi del volley, che dividerà la scena con Beatrice Visibelli, per la regia di Nicola Zavagli. Ritratto dell'Italia all'inizio degli Anni Sessanta con “L’abito della sposa” di Mario Gelardi, giovedì 5 marzo, intrigante pièce interpretata da Pino Strabioli ed Alice Spisa (già vincitrice del “Premio Ubu 2013” come attrice under 30) diretti da Maurizio Panici. Romina Mondello è un'“Alice” dark, venerdì 27 marzo, per la regia di Matteo Tarasco, che firma anche la trasposizione del romanzo di Lewis Carroll. La Stagione di Olbia si chiude nel segno della commedia con“L’ho fatto per il mio paese”, di Francesco Freyrie ed Andrea Zalone (venerdì 10 aprile), surreale pièce scritta con Antonio Cornacchione, anche protagonista sulla scena insieme alla brava Lucia Vasini, con regia di Daniele Sala; ed infine, venerdì 17 aprile, spazio a “La mia Odissea”, scritta, diretta e interpretata da Marina Thovez, con l'attore e comico Mario Zucca.
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