Ad Alghero non è così difficile imbattersi in impalcature che occupano interamente i marciapiedi o operai che lavorano senza caschetti e imbragature. Latitano i controlli, necessari per evitare tragedie inutili
ALGHERO - Se è vero che prevenire è meglio che curare, in Italia non si fa mai abbastanza per la sicurezza sui posti di lavoro. Infatti il Belpaese (ma non per tutti) ha il triste primato nell'Unione Europea per le persone decedute durante la loro attività professionale. E il fatto che diminuiscano negli anni è solo una minima consolazione.
Nel 2013 sono state 660, in ribasso di circa il 21% rispetto all'anno precedente rivela l'Inail che fa emergere un altro dato preoccupante, il numero degli infortuni che tocca i 460mila casi. Una buona parte degli incidenti avviene nei cantieri edili, spesso fuori norma, con esempi vicini e lontani di irregolarità strutturali o di assenza di precauzioni per i dipendenti. Anche ad Alghero non è così difficile imbattersi in impalcature che occupano interamente i marciapiedi o operai che lavorano senza caschetti e imbragature.
Ma è ancora più grave che nonostante risultino varie le segnalazioni agli organi competenti, dall'Asl all'Ispettorato del Lavoro, i controlli latitano. Sulla sicurezza nei cantieri la normativa corrente è chiara e ruota intorno a un perno principale e inamovibile: il Testo unico sicurezza sul lavoro. Non avrebbe potuto essere altrimenti, essendo il cantiere un luogo di lavoro ed essendo ancora il cantiere uno dei luoghi di lavoro con il maggiore tasso di rischio, dove la prevenzione, il controllo, la tutela sono assolutamente necessari. Prima di dover raccontare l'ennesima tragedia.
ultima modifica 1 dicembre
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