«Sapevamo di avere le carte in regola», ha dichiarato l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, dopo che il Consiglio dei Ministri non ha impugnato la legge per il finanziamento di 28milioni di euro da destinare alle aziende pastorali colpite dalla lingua blu
CAGLIARI - «È una bella notizia quella arrivata da Roma, perché sapevamo di avere le carte in regola e il Consiglio dei Ministri ci ha dato ragione, non impugnando la legge per il finanziamento di 28milioni di euro da destinare alle aziende pastorali colpite dalla lingua blu”. Questa la dichiarazione dell’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, che ha commentato la delibera del Governo Renzi che accantona le richieste di chiarimento inviate dalla Ragioneria di Stato alla Regione Sardegna sulla legge n.10 approvata il 29 maggio.
«Poche settimane fa, dai banchi dell’opposizione, qualcuno ci ha accusato di aver lavorato male e contro gli interessi dei pastori – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – e invece abbiamo argomentato e difeso le nostre scelte, presentando le controdeduzioni della Regione alla Ragioneria dello Stato. Incassiamo questo via libera, con soddisfazione e sobrietà perché per la categoria c’è ancora tanto da fare».
Sulle azioni messe in campo in questi mesi dall’Assessorato e dalla Giunta, Falchi ha aggiunto: «Il nostro era un atto dovuto, soprattutto perché in passato non era stato fatto il necessario per gestire l’epidemia. L’ho detto e lo ribadisco, con un intervento tempestivo la nuova ondata del virus si sarebbe gestita con risultati meno gravi per i pastori».
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