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D.C. 19 giugno 2014
Yorkshire torturato e impiccato in Gallura
Macabra e violenta la fine del piccolo cucciolo yorkshire di appena sei mesi, vagante da tempo nel Comune di Trinità d´Agultu e Vignola insieme ai suoi fratellini e la sua mamma. Ignota la causa e il nome dell´incivile responsabile di tanta violenza


OLBIA - La Lega Nazionale per la Difesa del Cane della sezione di Alghero ha inviato recentemente una lettera al sindaco del Comune di Trinità d'Agultu e Vignola, Anna Muretti, inoltrandola poi al Comando dei Carabinieri e al comandante della Polizia Municipale locale, alla Asl veterinaria Area C di Olbia, alla Procura della Repubblica e alla Prefettura di Sassari, per denunciare l’impiccagione di una cagnolina yorkshire di sei mesi, avvenuta nel Comune di Trinità d'Agultu e Vignola nei giorni scorsi.

Di fronte a tale crudele ed incivile comportamento, aggravato dalle torture inferte al cucciolo prima della tremenda fine, i membri dell’associazione non hanno potuto che esprimere il proprio sdegno e la propria rabbia, legata alla consapevolezza che l’accaduto poteva essere evitato. Pare infatti che una settimana fa sia stata segnalata la presenza in paese di quattro cagnoline yorkshire, una mamma con i suoi cuccioli, che «vagavano disperate, piene di parassiti e affamate, nell'indifferenza più totale». Presenza di fronte alla quale una ragazza del posto ha chiesto aiuto a una volontaria, che il giorno dopo la segnalazione, si è recata sul posto per catturare le cagnoline, trovando però una delle tre cucciole impiccata, con segni di gravi sevizie sul corpo.

«Ci domandiamo come sia possibile che, non solo nessuno abbia visto nulla, ma anche che questo comune, ancora, presenti animali randagi che vagano per il paese in condizioni vergognose», ha detto Eva Bianchi della Lega Nazione per la Difesa del cane. «Ricordiamo che, chi compie un gesto simile - ha poi proseguito - non è un pericolo soltanto per gli animali, ma anche per tutta la comunità. Il randagismo, soprattutto nella nostra isola, dove in troppi fanno finta che non sia un problema, in particolar modo gli organi istituzionali, spesso espone gli animali a fucilazione, lapidazione, avvelenamento, impiccagione ed altre forme di violenza ben documentate dalla cronaca nostrana».

Un triste scenario di fronte al quale la Bianchi non desiste nell’appellarsi al sindaco Anna Muretti, alla quale chiede di intervenire per risolvere il problema, domandandole anche «se il suo Comune dispone di una convenzione con un canile, come la legge prevede, dove ricoverare gli animali che necessitano di aiuto». Tuttavia rassicura che «le tre cagnoline sopravvissute, ora sono al sicuro, sotto la tutela della nostra associazione, visto che, anche questa volta, in un comune molto distante da Alghero, è stato un cittadino, nello specifico una nostra volontaria, a doversene occupare, quando è compito delle istituzioni farlo».

Nella foto: Eva Bianchi, Lega Nazionale per la Difesa del Cane
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