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Red 11 aprile 2019
Marinella: recuperate 97 nasse dal fondale
L’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci ed il Nucleo Operatori subacquei di Cagliari hanno svolto anche attività operativa e sono intervenuti in favore dell’ambiente marino, per la tutela delle risorse ittiche


GOLFO ARANCI - Proprio oggi (giovedì), si è tenuta a Golfo Aranci la celebrazione della “Giornata del mare”, con fini divulgativi ed educativi in favori dei più piccoli, per promuovere la cultura del mare e la tutela dell’ambiente marino. L’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci ed il Nucleo Operatori subacquei di Cagliari hanno svolto anche attività operativa e sono intervenuti in favore dell’ambiente marino, per la tutela delle risorse ittiche. Tutto è iniziato, l'8 marzo, quando la Guardia costiera di Golfo Aranci aveva provveduto a recuperare e sequestrare novantotto nasse posizionate abusivamente senza i prescritti segnali. Il sospetto, tuttavia, era che in fondo al Golfo di Marinella erano rimaste ancora delle nasse, e tale attrezzo da pesca, posizionato in mare, continua ancora a pescare, arrecando grave danno alle specie marine; infatti, i pesci rimangono intrappolati nell’attrezzo.

Per questo motivo, l’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci al comando del tenente di Vascello Angelo Filosa, coordinato dal direttore marittimo capitano di Vascello Maurizio Trogu, ha provveduto a richiedere l’intervento del Nucleo Operatori subacquei di Cagliari, per andare a verificare, nei fondali del Golfo di Marinella, la presenza dei residui attrezzi da pesca sommersi. Pertanto, i sommozzatori della Guardia costiera, coadiuvati dalla motovedetta della Capitaneria di porto di Olbia Cp2116, e dal personale di Golfo Aranci, si sono recati nella zona nel Golfo di Marinella e hanno rinvenuto ad una profondità di circa 15metri, altre novantasette nasse giacenti nel fondo. Il personale del Nucleo Operatori subacquei di Cagliari provvedeva a recuperare tutte le nasse, mentre a bordo il personale di supporto liberava polpi, murene e pesci intrappolati. L’attività proseguiva anche con l’asportazione di tre corpi morti abusivi, probabilmente utilizzati da diportisti scorretti durante la stagione balneare.

Le nasse ed i corpi morti venivano poi trasferiti nel Porto di Golfo Aranci e qui posti sotto sequestro da parte dell’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci. La particolarità dell’attività e del recupero delle nasse posizionate abusivamente, e non segnalate, è anche nel fatto che, a gennaio, un pescatore locale aveva lamentato il furto di ben 280 nasse. Infatti, le prime novantotto nasse sequestrate l'8 marzo sono state riconosciute di proprietà del pescatore che aveva subito il furto e, probabilmente, dalla particolare fattura, anche queste altre novantasette nasse potrebbero appartenere al pescatore derubato. Pertanto, l’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci ha avviato le procedure per verificare la possibilità di restituire le nasse al legittimo proprietario.
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Una targa in memoria dei cinque appartenenti al Corpo degli Agenti di Custodia, barbaramente trucidati nella notte del 18 novembre 1945, durante una rivolta all’interno della Casa di Reclusione di Alghero nel tentativo di impedire l’evasione di massa dei detenuti


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