Volano gli stracci ad Alghero tra alcuni esponenti di Centrodestra e si sfiorano addirittura i cazzotti. Secondo le prime indiscrezioni non sarebbe andata giù la presa di posizione di un esponente del Psd’Az agli alleati. Così l’accesa discussione finisce in baraonda. I presenti confermano il caos generato anche dall’impasse per la scelta del candidato sindaco
ALGHERO - I veleni del passato riaffiorano tutti insieme in un colpo solo. Siamo soltanto al terzo incontro di una coalizione a metà, ma la tensione nel Centrodestra algherese fa già scoppiare la baraonda non preventivata così presto. Nonostante attorno al tavolo manchino perfino gli interlocutori oggi potenzialmente più accreditati di consenso e decisionismo - la Lega, primo partito in città in occasione delle regionali e motore in Regione, e il gruppo civico “Noi con Alghero” che conta ben tre consiglieri uscenti - si scaldano gli animi e l'ultima riunione si chiude quasi in rissa.
Mancano i dettagli, ma i presenti nel tentativo di addolcire la realtà confermano tutte le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Non sarebbe andata giù la presa di posizione di un esponente del Psd’Az agli alleati. Così le strategie di opposizione all’attuale compagine di Maggioranza che amministra ad Alghero finiscono per creare forti contrapposizioni tra gli stessi esponenti dei partiti del Centrodestra, al punto che, dalle parole, si è passati ai fatti. Tra i più accesi Mario Conoci, dirigente nazionale del Psd’Az, già vicesindaco con Tedde, che proprio qualche giorno fa al microfono di
Alguer.it parlava di un clima sereno e costruttivo tra i partiti algheresi.
La realtà riporta però di un clima tesissimo, figlio anche dell’impasse sulla scelta del candidato: tanto che lo stesso Conoci avrebbe sfidato Marco Di Gangi, esponente regionale di Energie per l’Italia fino alle ultime regionali di febbraio, entrambi con una lunghissima esperienza politica avviata addirittura con l’ex sindaco Carlo Sechi, ed entrambi tra i papabili alla candidatura a sindaco. Solo l’immediato intervento degli altri presenti avrebbe evitato che la situazione degenerasse completamente. Troppo alta però la tensione per continuare con serenità la riunione che avrebbe dovuto iniziare a stendere un programma elettorale di ipotetica coalizione e individuare le figure più autorevoli per guidarla: tanto che la riunione è stata immediatamente chiusa nel tentativo di raffreddare gli animi.
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