Energia per l’Italia, Forza Italia, Lega, Sardegna Civica e Sardegna in Comune. Nubi dense sulla regolarità nella presentazione di liste e candidati alle elezioni del 24 febbraio in Sardegna. Prima udienza fissata il 19 febbraio. A rischio cinque liste. Nel ricorso si fa pure menzione a un possibile reato penale per turbativa elettorale
ALGHERO - Tutto ruota intorno alla cosiddetta adesione tecnica. Si tratta del marchingegno secondo il quale un consigliere uscente, in quanto espressione dell’Assemblea regionale da rinnovare, garantisce ad un partito non rappresentato nella stessa assise la possibilità di non raccogliere le firme necessarie per partecipare alle elezioni (così come fatto dal Movimento 5 Stelle). Firme, è bene chiarirlo subito, obbligatorie per legge. A rafforzare i dubbi però, c'è il fatto che gli stessi consiglieri regionali "garanti", abbiano poi anche avanzato la propria candidatura, ma in liste differenti e concorrenti.
Così è successo per Paolo Luigi Dessì del Psd’Az, a sostegno della lista della Lega, Gianni Lampis dei Fratelli d’Italia con Sardegna Civica, l'algherese Marco Tedde di Forza Italia a favore di Energie per l’Italia Sardegna, Antonello Peru per la propria lista berlusconiana che però, a questo giro, Forza Italia Sardegna-Berlusconi per la Sardegna, ed infine Valerio Meloni del Partito democratico con Sardegna in Comune, la civica a sostegno di Massimo Zedda.
Tutto ruota attorno ai cinque consiglieri regionali uscenti per il fatto che abbiano dato l’adesione tecnica per una determinata lista, salvo poi candidarsi in un’altra: Tanto che nel ricorso viene esplicitamente chiesta l’esclusione dei cinque uscenti dalla competizione del 24 febbraio. Sempre secondo quanto riportato nel ricorso, la modalità con la quale i cinque consiglieri hanno utilizzato l’adesione tecnica violerebbe la Legge Statutaria della Sardegna e le normative in materia elettorale. Proverà a sbrogliare la matassa da domani, 19 febbraio, la Sezione Seconda del Tribunale Civile di Sassari, con il collegio composto dal presidente Giuseppina Sanna e dai giudici Stefania Deiana e Francesco De Giorgi.
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