Red
9 gennaio 2019
Poker a teatro: si parte da Olbia
Vite in gioco con la piece di Patrick Marber, in cartellone, in prima regionale, domani al Cine Teatro Olbia di Olbia, venerdì al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, sabato al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e domenica al Teatro Centrale di Carbonia, per la Stagione 2018-19 de La Grande prosa firmata Cedac, nell´ambito del Circuito multidisciplinare dello spettacolo in Sardegna
OLBIA - Un intrigante affresco della società contemporanea con “Poker”, di Patrick Marber, nella mise en scène dellaCompagnia Gank, che debutterà in prima regionale domani, giovedì 10 gennaio, alle 21 al Cine Teatro Olbia di Olbia, per approdare venerdì 11, alle 21, al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, sabato 12, alle 21, alPadiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e domenica 13, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia, per la Stagione 2018-19 de La Grande prosa, organizzata dal Cedac, nell'ambito del Circuito multidisciplinare dello spettacolo in Sardegna. Sotto i riflettori, in ordine di apparizione, Alberto Giusta, Enzo Paci, Federico Vanni, Fabio Fiori, Daniele Madeddu e Massimo Brizi, diretti da Antonio Zavatteri (uno dei più interessanti registi della scena italiana contemporanea), con scene e costumi di Laura Benzi (che inventa lo spazio e le atmosfere del seminterrato in cui si svolge una vicenda apparentemente banale, che assume all'improvviso contorni quasi surreali).
La fortunata pièce del drammaturgo britannico (vincitrice dell'Evening standard award for best comedy e del Writers' guild award for best west end play) è incentrata su una partita a carte in cui i protagonisti (il proprietario di un ristorante di periferia e suo figlio, due camerieri ed il cuoco) mettono in gioco aspirazioni e progetti per il futuro, proiettando simbolicamente in quella sfida le proprie debolezze ed insoddisfazioni, i fallimenti, i dubbi, le paure, ma anche le speranze, quasi ad affermare la propria volontà di rivincita, affidandosi a talento e fortuna. Ogni domenica sera, dopo la chiusura, lo scantinato del locale si trasforma in privata sala da gioco, teatro di uno scontro tra personalità in cui affiorano conflitti inespressi e crisi esistenziali, turbamenti e tensioni, in un bilancio di guadagni e perdite, una mano dopo l'altra, fino all'alba, tra il sogno di mettersi in proprio e l'ambizione di diventare un giocatore professionista, con il miraggio di Las Vegas, la nostalgia di un padre della figlia, date le rare visite concesse dopo una separazione, l'eccessiva passione per l'azzardo ed il disgregarsi della famiglia con gli immancabili conflitti generazionali.
(Foto di Arianna Ricotti)
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