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Red 14 dicembre 2018
«Divisi, ma uniti per l´insularità»
«Inseriamo il richiamo all’insularità nel logo sulla scheda elettorale di tutti i partiti sardi», propongono i Riformatori sardi, in vista delle consultazioni del febbraio 2019


CAGLIARI - «Le imminenti elezioni regionali portano tutti i partiti politici sardi a fare tutto il necessario per convincere i sardi a dar loro la preferenza. In questo periodo dunque è legittimo sottolineare ciò che ci divide ed è giusto che i sardi possano scegliere tra i diversi progetti e le differenti strategie per cambiare la Sardegna e per darle una speranza di futuro. Ci sono però temi che non sono “proprietà privata” di nessun partito o schieramento politico e rappresentano invece vere e proprie “questioni sarde” su cui è impossibile dividersi, se non si vuole rischiare di tradire l’interesse generale di tutti i sardi». Inizia così la nota dei Riformatori sardi, che chiamano a raccolta tutti i partiti che si presenteranno alle prossime Regionali per fare fronte comune almeno sull'argomento “insularità”.

«Negli scorsi mesi – infatti - i Riformatori hanno rilanciato con forza il tema dell’insularità, che rappresenta davvero la “madre di tutte le battaglie” per la nostra terra. Dopo decenni di assistenzialismo, che ci ha distrutto culturalmente, prima ancora che economicamente, i rubinetti dei flussi statali si inaridiscono sempre più e le “regioni italiane ricche”, oggi assai meno ricche che in passato, sono tentate di moltiplicare i propri egoismi. Noi sardi non possiamo dunque continuare a chiedere “assistenza”: è arrivato invece il momento di chiedere “pari opportunità”. Nei trasporti, nel costo dell’energia, nella sanità, nell’istruzione superiore, vogliamo avere diritti di cittadinanza uguali agli altri italiani, che ci consentano di competere davvero ad armi pari con tutti, dimostrando (innanzi tutto a noi stessi) se valiamo e quanto valiamo. La battaglia per la compensazione degli svantaggi dell’insularità e della perifericità è partita dalla raccolta delle firme per il referendum regionale ed è poi sbarcata nelle piazze di tutta Italia per la raccolta di firme sulla prima proposta di legge di modifica costituzionale, lanciata su base popolare. Tanti “continentali” hanno firmato la nostra proposta, consapevoli che non si tratta di una “rivendicazione” dei sardi “contro” il resto d’Italia: si tratta invece di garantire tutti insieme i diritti di un pezzo della comunità italiana che vive una speciale condizione di svantaggio. Ma soprattutto, la battaglia lanciata dai Riformatori è diventata davvero una sfida di tutta la Sardegna perché è andata ben al di là dei confini di un partito e, pian piano, ha raccolto un larghissimo consenso tra tutte le forze politiche sarde e un apprezzamento pressoché ubiquitario da parte della nostra società».

«Grazie all’impegno generoso e trasversale di tanti – proseguono Fois e compagni - i temi dell’insularità sono diventati un bagaglio comune che, finalmente, ha consentito ai sardi di riconoscersi su valori condivisi, al di là delle appartenenze di partito e di schieramento. E’ stato dunque raggiunto un primo, straordinario risultato, figlio di un impegno condiviso che forse mai, prima d’ora, si era visto in questa misura in Sardegna. Ancora tanto resta però da fare: la proposta di legge costituzionale sull’insularità è all’esame del Senato e soltanto l’azione congiunta e convinta di tutti i parlamentari sardi, di tutte le forze politiche della nostra Regione, di tutta la nostra società può darci la possibilità del successo. E’ dunque indispensabile che (anche in questa imminente campagna elettorale regionale) le forze politiche diano agli elettori la certezza che mai saremo divisi su questa che è diventata una delle sfide più importanti per la nostra Isola. Però sappiamo bene quanto le campagne elettorali siano occasioni di scontro e quanto purtroppo rallentino le iniziative “comuni”, che hanno invece bisogno di reti di consenso e di “tramas de amistade” che le sostengano con forza. E’ dunque necessario ricordare continuamente a noi stessi e ai cittadini-elettori che, anche nel momento delle divisioni elettorali, ci sono interessi superiori dei sardi che ci trovano e ci troveranno sempre uniti».

E’ per questo che i Riformatori rivolgono «di cuore un appello a tutti i partiti che si presentano alle prossime Elezioni Regionali. C’è qualcosa di evocativo che può consentirci di presentarci agli elettori con tutte le nostre diversità e con tutta la profonda identità delle nostre rispettive idee, ricordando però che (oltre alle tante cose che ci dividono) ci sono gli interessi dei sardi che ci uniscono tutti? Noi pensiamo di si e facciamo una proposta. Inseriamo il richiamo all’insularità nel logo sulla scheda elettorale di tutti i partiti sardi. Sembra una cosa piccola e quasi marginale, ma in realtà è un’iniziativa dal valore simbolico straordinario. All’interno del logo di ciascun partito, che è la massima rappresentazione della identità con cui il partito si presenta agli elettori, proponiamo che venga inserita una piccola stella marina che, tutti insieme, abbiamo deciso che possa idealmente rappresentare la battaglia che abbiamo scelto di fare uniti perché la consideriamo una sfida per il futuro della nostra terra, al di là delle appartenenze politiche. Non vogliamo certo snaturare il simbolo dei Riformatori, ne quello altrui: vogliamo invece ricordare in un modo semplice, ma immediatamente percepibile da tutti i sardi che (al di là delle legittime differenze di idee e di progetti) combatteremo tutti insieme per i diritti dell’insularità. A tutti i partiti sardi, alleati e non, chiediamo uno slancio generoso di condivisione che (anche in questo momento di massima contrapposizione sui programmi) possa garantire a tutti i sardi che sapremo superare qualsiasi divisione e pregiudizio quando si tratterà di batterci insieme per difendere gli interessi vitali dell’intera Sardegna».

Nella foto: un momento della presentazione del logo
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