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Olbia 24notiziesardegnaCronacaAgricoltura › «Maltempo, agricoltura in ginocchio»
Red 30 ottobre 2018
«Maltempo, agricoltura in ginocchio»
Un ciclone purtroppo ancora in corso che, cominciato domenica sera da Alghero, si sta allargando su tutto il territorio isolano, anche se al momento il territorio più danneggiato è quello del centro: Alto oristanese e Marghine


CAGLIARI - Il maltempo si abbatte ancora una volta sulla Sardegna causando nuovamente danni ad un'agricoltura ormai in ginocchio. Grandine e forte vento hanno scoperchiato stalle, abbattuto alberi, raso al suolo colture in pieno campo, danneggiato strutture e mezzi e qualche animale morto. Un ciclone purtroppo ancora in corso che, cominciato domenica sera da Alghero, si sta allargando su tutto il territorio isolano, anche se al momento il territorio più danneggiato è quello del centro: Alto oristanese e Marghine. La siccità straordinaria dello scorso anno, che ha causato danni per circa 300milioni, come stimato da Coldiretti Sardegna, quest’anno è compensata da piogge e grandinate altrettanto anomale e da domenica notte anche da forti raffiche di vento. Primavera e l’agosto più piovoso di sempre sono stati quasi letali per diverse colture, sia per la prolungata umidità che ha favorito il dilagare dei funghi nelle piante, sia per le continue bombe d’acqua che, soprattutto ad agosto, hanno rovinato diverse colture. Poi, il 10 ottobre è arrivato l’alluvione che ha colpito il sud Sardegna ed il Sarrabus causando danni per oltre 5milioni di euro.

Da domenica sera una nuova ondata, questa volta grandine e vento, ha interessato inizialmente in particolare l’Alto Oristanese ed il Sinis, il Marghine ed Alghero, per poi allargarsi nel Sulcis, ancora nel Sarrabus e nel Medio Campidano. Ma danni si lamentano in diverse parti della Sardegna. Cicloni di vento e grandinate che in pochi minuti stanno mandando in frantumi una stagione di lavoro ed in qualche caso anche di anni. Le foto ed i video che arrivano dal territorio hanno dell’incredibile. Stalle e fienili scoperchiati (una completamente abbattuta con i muri per terra e gli animali morti schiacciati). Coperture con fori enormi, colture atterrate e demolite dalla violenza della grandine. Tralicci della corrente elettrica travolti. Cumuli di grandine da film di fantascienza. Purtroppo non si può ancora fare un bilancio dei danni, perché la perturbazione è ancora in corso.

«Come abbiamo già chiesto è urgente un forum politico sui cambiamenti climatici – aggiunge il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - ormai abbiamo a che fare con un clima nuovo che merita una approfondita discussione per capire quali sono le colture adatte a questo clima e i metodi di coltivazione. Non possiamo continuare a subire questi ingenti danni e chiedere indennizzi che quando disponibili arrivano sempre in ritardo e comunque coprono in minima parte i danni». «L’agricoltura è in ginocchio e sta diventando impossibile lavorare la terra – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - Con certe condizioni climatiche è difficile convivere, passiamo da un estremo all’altro. L’anno scorso non pioveva quest’anno troppo. In più si aggiungono questi cicloni di vento e grandinate incredibili. Abbiamo diverse aziende che hanno subito danni ingenti e hanno perso il lavoro di anni. Per questo è urgente guardare al futuro partendo da questo dato di fatto e indirizzando il nuovo Psr sulle colture e metodi di coltivazione compatibili con questo clima».

Nella foto: Battista Cualbu e Luca Saba
Commenti
27/3/2024
Una buona notizia che arriva dopo le recenti segnalazioni da parte di Anbi Sardegna, del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale e di Coldiretti Sardegna che avevano denunciato lo sversamento a mare dell’acqua del Tirso, diga che aveva superato il limite di guardia, con il conseguente spreco della preziosa risorsa


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