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Red 27 settembre 2018
Coltivazione di cannabis per 4milioni: due arresti
I Carabinieri del Reparto Squadriglie e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Nuoro e i militari della locale Stazione di Ortueri hanno anche denunciato altre cinque persone


ORTUERI - Ennesimo duro colpo inferto alla malavita nuorese dedita alla produzione di sostanze stupefacenti. A distanza di meno di una settimana dal rinvenimento di una piantagione di circa 2mila piante di marijuana ad Ollolai, i Carabinieri del Reparto Squadriglie e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Nuoro e i militari della locale Stazione di Ortueri, da tempo impegnati in un’attività a largo raggio finalizzata alla repressione dei reati riconducibili agli stupefacenti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per coltivazione di sostanze stupefacenti, aggravata dall’ingente quantitativo, un 65enne di Austis ed un 40enne di Teti, entrambi allevatori, e deferito in stato di libertà altre cinque persone, un 25enne di Ortueri, tre persone di Desulo (rispettivamente di 20, 30 e 35 anni) ed un 40enne di Nuoro.

Durante uno dei tanti servizi di perlustrazione nelle campagne, in un terreno difficilmente raggiungibile, in località Cheressia, grazie ad un’approfondita conoscenza del territorio i militari hanno individuato da alcuni giorni, abilmente nascosta tra la fitta vegetazione circostante, un’immensa piantagione di cannabis, estesa circa 5000metri quadri e composta da circa 3.800 piante di canapa indiana, alte fino a 2metri, distribuite in filari muniti di impianto di irrigazione a goccia, alimentato da due cisterne in vetroresina. Per risalire ai responsabili, i Carabinieri hanno iniziato un’attività di osservazione durata diversi giorni, anche con condizioni climatiche proibitive, che permetteva, nella tarda mattinata di lunedì, di cogliere i due allevatori intenti ad innaffiare e curare la piantagione. In particolare, uno dei due era un vero e proprio guardiano a tempo pieno, che da settimane viveva nella piantagione in una piccola tenda fornita di energia elettrica grazie ad un pannello solare.

Alla luce del rinvenimento e delle evidenze emergenti dalla flagranza di reato, nonché da quanto emerso in sede dei conseguenziali accertamenti qualitativi sulla droga sequestrata, per i due è scattato l’arresto, in quanto ritenuti responsabili di coltivazione illegale di sostanza stupefacente aggravata dall’ingente quantitativo. Per gli altri cinque, bloccati a poche centinaia di metri dalla piantagione poco dopo il blitz dei militari, è scattata la denuncia in stato di libertà per concorso nello stesso reato con gli arrestati, in quanto emersi a loro carico gravi indizi di reità. Dopo le formalità di rito, i due sono stati accompagnati nel carcere di Massama.

Le piante estirpate, per un peso complessivo al netto delle radici di circa 5tonnellate ed il materiale rinvenuto per la coltivazione sono stati sequestrati su disposizione dell’Autorità giudiziaria. La canapa (ad oggi distrutta in un idoneo impianto di smaltimento e per il cui trasporto si è resa necessaria la collaborazione dell’Ente Foreste della Sardegna, che ha messo a disposizione idonei mezzi pesanti), una volta essiccata ed immessa sul mercato illegale, avrebbe potuto fruttare circa 4milioni di euro. Senza dubbio un duro colpo inferto dai militari dell’Arma dei Carabinieri a quella che rappresenta, ad oggi, una delle più redditizie forme di business della criminalità barbaricina.


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