Quasi cinquecento i cittadini che si sono presentati in piazza per difendere la sanità sarda e dire “no” alla chiusura dell´ospedale. «Basta speculazioni, al primo posto c´è la salute delle persone», hanno dichiarato i portavoce di Caminera Noa Alessia Etzi e Giovanni Fara
LA MADDALENA - Quasi 500 persone a La Maddalena in piazza per difendere la sanità pubblica sarda e l’ospedale “Paolo Merlo”. Tanti i cittadini dell’isola gallurese, ma numerosi anche i manifestanti provenienti dal resto della Sardegna. «È un segnale forte – spiegano i portavoce di Caminera Noa Alessia Etzi e Giovanni Fara – In Sardegna, chi lotta per difendere gli ospedali periferici non è solo, ma fa parte di una comunità forte e agguerrita». La manifestazione (che si è svolta nel piazzale che fronteggia il piccolo ospedale dell'isola, «che da anni sta subendo un grave processo di smantellamento come tanti altri piccoli ospedali sardi») era stata convocata, per sabato mattina dal Comitato civico in difesa dell'ospedale Paolo Merlo e da Caminera Noa, che già da tempo hanno avviato una collaborazione sul tema «della distruzione della rete della sanità pubblica in Gallura causata dalla maxioperazione speculativa del Mater Olbia».
Fondamentale anche la partecipazione di A Foras, l'assemblea sarda contro l'occupazione militare, che ha denunciato gli stretti rapporti fra smantellamento dei piccoli ospedali e speculazione nel campo dell'industria militare: «A La Maddalena chiudono l'ospedale, ma riapriranno la scuola della Marina per gli ufficiali del Qatar. Qatar che, guarda caso, è lo stesso che sta costruendo il Mater di Olbia e che sta facendo grandi acquisti in Gallura negli ultimi tempi – spiegano gli attivisti intervenuti durante la manifestazione – È tutto collegato. Alla fine dei conti chi ci perde sono i cittadini sardi, che vedono chiudere gli ospedali più vicini a loro, mentre speculatori e grandi fondi di investimento si arricchiscono sulle nostre spalle».
Durante la manifestazione, sono intervenuti l'attivista del comitato civico in difesa dell'ospedale Paolo Merlo Emanuela Cauli, il membro della rete “Donne libere in lotta per il diritto alla salute” ed attivista di Caminera Noa Luana Farina, il medico e segretaria di Sardigna Libera Claudia Zuncheddu, Gigi Pisci del comitato “Sanità bene comune–Sarcidano e Barbagia di Seulo”. Ed ancora, il sindaco de La Maddalena Luca Montella, l'attivista e militante di A Foras Nicola Piras, la portavoce di Caminera Noa Alessia Etzi e Gianfranco Camboni, del sindacato Si Cobas.
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