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Olbia 24notiziecagliariCronacaSanitàPsa: 36 capi abbattuti a Sant´Andrea Frius
Red 9 giugno 2018
Psa: 36 capi abbattuti a Sant´Andrea Frius
Peste suina africana: i maiali erano al pascolo brado. L´Unità di progetto lancia un nuovo appello per la regolarizzazione di tutti gli allevamenti. Gli animali depopolati sono stati sottoposti a campionamento per gli esami di routine


SANT’ANDREA FRIUS - L’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana in Sardegna ha annunciato che giovedì, nelle campagne di Sant’Andrea Frius sono stati individuati e poi abbattuti trentasei maiali allo stato brado illegale, non registrati, di origine ignota e per questo mai controllati dal punto di vista sanitario. Gli animali depopolati sono stati quindi sottoposti a campionamento per gli esami di routine affidati all’Istituto zooprofilattico sperimentale. L’intervento, coordinato dall’Udp, ha visto impegnate le squadre del Servizio veterinario dell’Ats, del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e dell’Agenzia Forestas. L’attività rientra nelle costanti e rigorose azioni di controllo del territorio che la Regione autonoma della Sardegna ha intrapreso da diversi mesi nell’ambito della lotta alla Psa.

Il monitoraggio delle campagne ha l’obiettivo di ridurre ed eliminare i fattori di rischio, come gli allevamenti illegali al brado, che da quarant'anni alimentano il persistere della malattia nell’Isola con lo scambio continuo del virus tra maiali e maiali o tra maiali e cinghiali. Tutti i soggetti dell’Amministrazione regionale coinvolti nell’Udp sono impegnati quotidianamente, ognuno per le proprie competenze, nell’applicazione del piano di eradicazione della Psa e delle misure decise in accordo con il Ministero della Salute e con la Commissione europea: dalla vigilanza sul territorio per elevare gli standard di bio-sicurezza degli allevamenti, in particolare nelle zone con alto rischio, al potenziamento dei controlli lungo tutta la filiera suina.

L’appello e l’invito a regolarizzare i propri animali è rivolto dall’Udp a quei pochi soggetti che ancora insistono in comportamenti sbagliati ed illegali. Le pessime pratiche di gestione degli animali condizionano in modo estremamente negativo un comparto economico che potrebbe essere strategico, in termini di sviluppo ed occupazione, soprattutto per le zone rurali a forte rischio di spopolamento. Inoltre, i Servizi veterinari del Ats ricordano che mancano ancora comunicazioni dei censimenti annuali da parte degli allevatori di maiali, mentre è operativa la Banca dati nazionale suina individuale.
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