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Red 23 maggio 2018
Cocaina in Sardegna: arrestato pilota
Il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Cagliari ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Cagliari nei confronti di un emiliano già noto alle Forze dell´ordine


CAGLIARI - Il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Cagliari ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Cagliari nei confronti di un emiliano già noto alle Forze dell'ordine. L’uomo è stato colpito dalla misura restrittiva della libertà personale dopo alle indagini condotte dalle Fiamme gialle del Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata di Cagliari, sotto la direzione della locale Direzione distrettuale antimafia ed antiterrorismo, poiché risultato implicato nelle vicende relative al sequestro di oltre 11chilogrammi di cocaina, operato nel luglio 2017 in territorio cagliaritano, che aveva portato all’arresto in flagranza di reato di tre persone, tuttora detenute. Infatti, le attività investigative hanno consentito di accertare che, in tale occasione, l’ingente partita di stupefacente era stata trasportata in Sardegna a bordo di un elicottero e che il velivolo era stato pilotato proprio dalla persona arrestata oggi (mercoledì), che è risultato anche il proprietario del mezzo.

Significativi elementi di riscontro sono stati ricavati da una minuziosa analisi dei tabulati del traffico telefonico e dei messaggi scambiati, trovati sulle utenze poste sotto sequestro, da una consistente attività di osservazione svolta sul territorio sardo nei confronti delle persone implicate, dall’audizione di diversi testimoni e dall’acquisizione dei filmati di videosorveglianza delle aree interessate dall’importazione della cocaina sull’Isola. Nel corso delle indagini, è emerso lo spessore criminale dell'uomo catturato che, oltre ad essere gravato da una lunghissima serie di condanne per reati di svariata tipologia, risultava, contemporaneamente, implicato in un rilevantissimo contrabbando di tabacchi lavorati esteri. In particolare, l’emiliano, con due moldavi, era risultato coinvolto nella realizzazione di una manifattura clandestina di sigarette allestita in un capannone nel Pavese attrezzato con macchinari industriali utilizzati per la produzione e l’impacchettamento di sigarette da immettere poi sul mercato. La scoperta della “fabbrica di sigarette” (che da un punto di vista investigativo non annovera precedenti di pari livello) era possibile grazie ad un blitz organizzato dalle Fiamme gialle cagliaritane e pavesi che, il 22 novembre 2017, facevano irruzione in un capannone industriale a Sannazzaro de’ burgondi, scoprendo l’opificio clandestino e sequestrando oltre 35tonnellate di tabacchi lavorati esteri. Nell'occasione, il pilota veniva sorpreso, con i due moldavi, vicino al casello autostradale di Casei gerola, sull’autostrada a7, nel corso di un trasporto di un carico di 12tonnellate di sigarette di contrabbando prodotte nella fabbrica clandestina. I tre venivano tratti in arresto ed associati al carcere di Pavia.

Uscito dal carcere il 30 aprile e posto agli arresti domiciliari, ieri (martedì) veniva, raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Infine, gli investigatori del Gico hanno potuto ricostruire il patrimonio dell’indagato, risultato essere un soggetto di fatto sconosciuto al Fisco, ed individuare beni di significativo valore economico rientranti nella sua disponibilità, ma intestati a “prestanome”, tra cui proprio l’elicottero utilizzato per il trasporto della cocaina, che è risultato intestato ad un trust di diritto straniero. Gli accertamenti economico-patrimoniali sono poi stati estesi a tutti coloro che in qualche modo risultavano aver “agevolato” l’emiliano nel mascherare la titolarità del suo patrimonio. In merito, di particolare importanza si sono rivelati i supporti operativi del servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di finanza e della Direzione centrale per i servizi antidroga; in particolare, la Dcsa ha fornito preziose informazioni in merito alla reale proprietà in capo al proprietario dell’elicottero sequestrato risultato l’attuale soggetto ristretto. A dicembre, era possibile individuare e porre sotto sequestro beni risultati nella disponibilità di quest’ultimo in maniera “sproporzionata” rispetto ai propri redditi ed aventi un valore di circa mezzo milione di euro. Tra questi figuravano, oltre all’elicottero, quattro autovetture (di cui tre di fascia alta) e le quote di due società di capitali. La misura veniva disposta d’urgenza dalla Ddaa cagliaritana nei confronti dell’indagato, per evitare che lo stesso, certamente allarmato a causa della vicenda dei tabacchi di contrabbando e per le possibili conseguenze sul proprio patrimonio, potesse sottrarli per sfuggire, in caso di condanna, alla successiva confisca.
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