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Red 25 aprile 2018
«Mai più fascismo e mai più guerre»
Questa mattina, il cortile della storica sede del Comune di Sassari ha ospitato la cerimonia ufficiale in occasione della Festa della Liberazione del 25 Aprile. Le parole del sindaco Nicola Sanna


SASSARI - «Sono felice di essere libero, dobbiamo essere felici di essere liberi e nel vivere questa Festa della Liberazione dell'Italia, a settantatre anni di distanza dalla conclusione dei tragici eventi contrassegnati dalla Seconda guerra mondiale, dobbiamo pensare di quale straordinario evento sono stati partecipi le italiane e gli italiani del 1945». Il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha aperto così il suo discorso durante le celebrazioni per il 25 aprile, che si sono svolte questa mattina (mercoledì) nel cortile di Palazzo Ducale. «Il 73esimo anniversario della liberazione dal nazi-fascismo giunge in una fase storica particolarmente delicata, in cui tutto il peso di una crisi economica che appare infinita e gravata dalle politiche di austerità ci fanno assistere in tutta Europa, alla crescita e affermazione, attraverso le istituzioni democratiche, di formazioni politiche populiste, neofasciste, razziste e xenofobe», ha continuato il primo cittadino, puntando l'accento sulla necessità di tenere viva, oggi, la memoria della Liberazione, di renderla attuale.

«Mai più fascismo e mai più guerre – ha sottolineato il commissario straordinario della Provincia di Sassari Guido Sechi – Questo è il vero significato della nostra Costituzione, che della lotta di liberazione è il dono più prezioso, più che mai attuale nei suoi valori e nei suoi principi di rifiuto della sopraffazione e della violenza, di rispetto della dignità di ogni essere umano, di uguaglianza e di giustizia sociale». Ha citato Piero Calamandrei, giurista, scrittore politico e padre costituente, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, e la celebre frase “la libertà è come l'aria...ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare....” pronunciata nel 1955 nel suo discorso agli studenti milanesi. «Dopo sessant'anni, le sue parole andrebbero lette ogni giorno – ha detto Ganau – per ricordarci che la nostra democrazia va continuamente alimentata, attraverso battaglie in difesa della solidarietà, della giustizia sociale e del rispetto della persona umana. Oggi affrontiamo un periodo di grandi incertezze a causa della crisi economica, politica e di valori e per paura del terrorismo, ma questo non può impedirci di restare umani». Ha voluto ricordare «il sacrificio tutte le donne e gli uomini che durante la Resistenza offrirono la propria vita per la libertà del nostro paese» il prefetto di Sassari Giuseppe Marani, che ha sottolineato il contributo di «35mila partigiane combattenti, 70mila iscritte ai Gruppi di difesa, 4.653 arrestate e spesso torturate, 2.750 deportate, sedici medaglie d'oro e diciassette medaglie d'argento, 2900 fucilate o cadute in combattimento. Numeri che non rendono fino in fondo il senso pieno delle partecipazione delle donne alla Resistenza, ma illustrano bene quale ruolo abbiamo effettivamente svolto».

Ha parlato dell'importanza della libertà di scelta Sara Regaglia, studentessa del Liceo linguistico dell'Istituto Margherita di Castelvì, che ha preso parte al progetto “Promemoria Auschwitz”. «Scegliere comporta essere motivati e avere coraggio – ha dichiarato - Il coraggio nasce però da una motivazione, non essenzialmente comune, ma pur sempre una motivazione. Ciò che univa i partigiani infatti, erano obiettivi comuni: la lotta per la libertà e l'amore per la patria.» Andrea Arghittu (del Liceo scientifico e linguistico Marconi) e Mario Sclano (dell'Istituto tecnico Devilla), che hanno preso parte al progetto “Adotta un articolo della Costituzione” partendo dall'articolo 3, hanno rimarcato quanto nella nostra “società confusa” «sia necessario il pieno godimento della libertà». Lo stesso diritto che ritorna più volte nel discorso di Nicola Sanna: «la libertà, la democrazia hanno bisogno di uomini e donne libere, l'Italia, Sassari hanno bisogno di libertà, noi siamo qui oggi riuniti per difendere la libertà e donarla alle generazioni future, insegnando loro come curarla e farla crescere». La cerimonia, che ha visto anche la partecipazione Daniela Cossiga e Salvatore Delogu (Ciurma anemica), che si sono esibiti in “Fischia il vento”, celebre canzone partigiana scritta da Felice Cascione, si è conclusa, come di consueto, con l'esecuzione di “Bella ciao” da parte del corpo bandistico “Luigi Canepa”.

Nella foto: un momento della cerimonia
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18/4/2024
Tenendo fede agli accordi di maggioranza stabiliti già all’inizio della legislatura, a metà del mandato elettorale, il sindaco, Nicola Sassu, ha modificato la composizione dell’esecutivo e ha riassegnato le deleghe ai nuovi assessori e ai consiglieri comunali


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