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Red 16 marzo 2018
Cooperazione mediterraneo: Pigliaru in Egitto
Ieri mattina, nella Sala del Ministero per gli Investimenti e la cooperazione internazionale de Il Cairo, il presidente della Regione autonoma della Sardegna ha presentato il Report che traccia il bilancio della prima assegnazione del programma di cooperazione internazionale Enpi Cbc Med Bacino del Mediterraneo


CAGLIARI - Ieri mattina (giovedì), nella Sala del Ministero per gli Investimenti e la cooperazione internazionale de Il Cairo, il presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru ha presentato il Report che traccia il bilancio della prima assegnazione del programma di cooperazione internazionale Enpi Cbc Med Bacino del Mediterraneo. Durante questo periodo, che va dal 2007 al 2013, la Sardegna è stata Autorità di gestione, e tale ruolo è stato riconfermato fino al 2020, con la sigla Eni Cbc Med. Alla presenza del ministro egiziano Sahar Nasr, dell’ambasciatore italiano a Il Cairo Giampaolo Cantini, del delegato dell’ambasciatore dell’Unione europea in Egitto Diego Escalona e con il direttore generale dell’Autorità di gestione Anna Catte, Pigliaru ha sottolineato l’importanza del programma, diventato un punto di riferimento per la cooperazione tra attori pubblici e privati nel bacino del Mediterraneo.

«Questi risultati così importanti, che presentiamo in uno dei Paesi maggiormente impegnati prima in Enpi e oggi in Eni, dimostrano quanto il programma, sotto la gestione della Regione Sardegna, abbia funzionato al meglio - ha dichiarato il governatore dell'Isola - Oltre a consentire la realizzazione di progetti mirati, che migliorano concretamente la vita delle persone contribuendo allo sviluppo di tutti i territori protagonisti, tra cui la Sardegna stessa - ha spiegato Francesco Pigliaru - questo programma è un'opportunità straordinaria per condividere e definire una visione comune, in grado di aprire la strada a nuove e rinforzate reti istituzionali tra le due sponde del Mediterraneo. La cooperazione transfrontaliera è una componente chiave della politica europea di vicinato e gestita nel modo giusto e con gli strumenti adeguati, consente di trovare soluzioni collettive a questioni che superano i confini nazionali, contribuendo in misura significativa alla pace, la prosperità e la sicurezza nel Mediterraneo. Possiamo e dobbiamo crescere insieme - ha concluso Pigliaru - perché solo aiutandoci a vicenda potremo trasformare i problemi in opportunità». Novantacinque progetti finanziati, tutti chiusi entro dicembre 2016; oltre 700 attori, tra soggetti pubblici e privati, e valutazioni su risultati e impatti che spesso hanno oltrepassato le aspettative. Il Report si rivolge non solo ai tredici Paesi parti del programma (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Palestina e Tunisia), ma a tutti coloro potenzialmente interessati a supportare nuove politiche e iniziative a livello mediterraneo. Il dettaglio del Report “Acting together for the Mediterranean” è stato illustrato da Catte: «Siamo arrivati alla seconda generazione del programma con grande soddisfazione. In questi anni abbiamo avuto eccellenti risultati, oltre le aspettative: quasi 700 attori delle due sponde hanno lavorato assieme in importanti campi strategici, producendo servizi di cui si sono avvantaggiati 10milioni di persone. Penso in particolare al campo della sostenibilità ambientale e della gestione dei rifiuti. Con il bando chiuso lo scorso gennaio, è iniziata la seconda programmazione che si prospetta ancora più partecipata ed efficace».

Le quattro grandi aree tematiche del programma 2007-2013 hanno riguardato capitale umano, patrimonio culturale e turismo sostenibile, crescita economica e sviluppo territoriale, sostenibilità ambientale. Con la fine dei finanziamenti, sarà la rete delle organizzazioni che hanno operato e operano a livello locale e nazionale a garantire la continuità degli effetti positivi ottenuti, mentre le best practice selezionate faciliteranno la creazione di nuove opportunità e lo sviluppo di sinergie nel raggiungimento degli obiettivi della programmazione 2014-2020, ovvero: business e sviluppo delle piccole e medie imprese; supporto all’educazione, ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica; promozione dell’inclusione sociale e lotta contro la povertà; protezione ambientale, adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. Con un budget di 209milioni, il nuovo programma Cbc Mediterranean sea basin 2014-2020 è la più ampia iniziativa transfrontaliera di cooperazione della politica di vicinato dell’Unione europea e mira ad implementare uno sviluppo economico, sociale e territoriale equo e sostenibile, utile nel prevenire i flussi migratori e rafforzare la partecipazione di molteplici paesi. Apprezzamento per il programma e per la gestione portata avanti dalla Regione autonoma della Sardegna è stato espresso da tutti i partecipanti alla conferenza stampa. Il ministro Nasr ha sottolineato soprattutto l’importanza della rete nella crescita dei territori, mettendo l’accento sulle opportunità offerte alle donne, protagoniste in un gran numero di progetti. Ad evidenziare il ruolo della Sardegna è stato, in particolare, l’ambasciatore Cantini, che ha rilevato come l’ottima gestione del programma europeo ne ribadisca il ruolo centrale nelle dinamiche di sviluppo dell’intera area mediterranea.

Nella foto: il presidente Francesco Pigliaru a Il Cairo
Commenti
26/3/2024
«Usare la “cerimonia della campanella” per il passaggio di consegne tra il presidente uscente della Regione e quello eletto a me sembra una cosa mortificante». Non usa mezzi termini l´ex presidente Francesco Pigliaru


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