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Red 2 febbraio 2018
Siccità: Caria incontra gli allevatori
L´assessore regionale dell´Agricoltura ha incontrato gli allevatori di bovini del centro nord Sardegna riuniti in gruppi spontanei per raccogliere indicazioni sulla spesa delle risorse


CAGLIARI - La domanda delle domande a cui l’Assessorato, in collaborazione con le associazioni di categoria agricola ed i diversi portatori di interesse, dovrà dare risposta a breve riguarda la modalità di spesa dei 20milioni di euro stanziati in Finanziaria 2018 per la zootecnia, escluso l’ovicaprino, e tutta l’agricoltura sarda investite dalla siccità della scorsa stagione. Del tema, si è parlato mercoledì, durante un incontro tra l’assessore regionale dell’Agricoltura Pier Luigi Caria ed una rappresentanza di dodici allevatori, riuniti in gruppi spontanei, e provenienti dai diversi territori del centro nord Sardegna: dall’Ogliastra al Montiferru, dalla Barbagia alla Nurra, passando per Goceano, Gallura e Logudoro. Una delegazione di allevatori, in molti casi agronomi e tecnici del settore, ma anche rappresentanti istituzionali (vicesindaci ed assessori comunali), che hanno descritto nel dettaglio il quadro della situazione. Un comparto fiaccato dalla siccità e dalla mancanza di pascoli, che ha fatto miracoli per garantire la sopravvivenza dei propri animali.

Sostegno o investimento? «È stato un confronto chiaro, che ha centrato i punti delle maggiori criticità che stanno affrontando in questi mesi migliaia di allevatori di bovini sardi. Un faccia a faccia costruttivo, dove sono emerse proposte da poter mettere in campo, nel breve e medio periodo, sempre alla luce della disponibilità economica detenuta dall’Assessorato». Così Caria, che ha aggiunto: «se da un lato ci è stato chiesto di attivare interventi di sostegno per salvare le mandrie attraverso strumenti di trasferimento finanziario per l’acquisto di foraggi e mangimi, dall’altro sono state proposte azioni di carattere strutturale che possano rendere le filiere più dinamiche e capaci di garantire un maggior ricavo agli allevatori». Si è parlato del possibile riavvio di mattatoi comunali, chiusi o incompleti, che ridurrebbero le distanze ed i costi di trasporto per gli allevatori. Un passaggio centrale è stato quello delle cosiddette fattorie sociali, che la Regione autonoma della Sardegna potrebbe finanziare sulla base di progetti seri e piani imprenditoriali validi, dove si potrebbero avviare percorsi di ingrasso intermedi dei vitelli prima della vendita ai centri di ingrasso della Penisola. Far partire i vitelli ad un peso intermedio, piuttosto che nella primissima fase del finissaggio, aumenterebbe il volume di economie che rimarrebbero sull’Isola. A questo, si è aggiunto il tema dello smaltimento degli scarti da macellazione, fortemente condizionato in Sardegna dai blocchi alla movimentazione verso la Penisola imposti dalla normativa sulla peste suina africana.

Si è affrontato quindi il refresh (su cui l’assessore ha firmato mercoledì il decreto di aggiornamento per le particelle di suolo eleggibili a premio comunitario), che ha rallentato l’espletamento di domande agricole bloccate in Agea e quindi dei pagamenti per gli imprenditori agricoli. E poi i tempi della burocrazia, che non sempre vanno di pari passo con quelli di chi lavora in campagna, piuttosto che le difficoltà emerse nei mesi scorsi per il reperimento dei vaccini, oggi superato, per la movimentazione dei vitelli. Fra le proposte fatte dagli allevatori, anche la richiesta di valorizzazioni delle produzioni nostrane, attraverso programmi di promozione a filiera corta, che coinvolgano le mense di ospedali e scuole. «Abbiamo ascoltato tutte le proposte – ha osservato Caria – nei prossimi giorni proseguiremo questa fase di ascolto già avviata con associazioni di categoria e portatori di interesse. Ciò che sta emergendo dalle numerose interlocuzioni, attivate sulle possibili modalità di spesa per il comparto bovino, è un mix di interventi che tengano conto di azioni di sostegno per l’emergenza e di impegni strutturali che, per certi versi, potrebbero anche essere percorsi attraverso gli strumenti del prossimo bando sui Pif (Progetti integrati di filiera). Certo è – ha concluso l’assessore – che qualsiasi decisione presa sarà il frutto della miglior mediazione fra tutte le ipotesi proposte».

Nella foto: un momento dell'incontro
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