Sabato, a Mamoiada, il navigatore ha ricevuto l´onorificenza dalle mani del sindaco del paese barbaricino Luciano Barone. «Alle cime ci sono abituato, vi posso prendere al lazzo», ha scherzato Mura, con la maschera dei Mamuthones e le corde degli Issohadore
MAMOIADA - «Alle cime ci sono abituato, vi posso prendere al lazzo». Scherza il navigatore oceanico Gaetano Mura, sabato a terra, a Mamoiada, con la maschera dei Mamuthones e le corde degli Issohadores, ricevendo l'onorificenza dalle mani del sindaco del paese barbaricino Luciano Barone. Forti gli applausi dopo la lettura della motivazione: «Per essere stato ambasciatore nel mondo della propria identità sarda ed aver affrontato con determinazione, preparazione e passione gli oceani e le avversità che un'impresa di tale portata comportano, conquistando nel mondo dello sport una fama internazionale sempre mantenendo forti e radicati i rapporti con la Sardegna».
Ha solcato gli oceani più inospitali, durante le numerose transoceaniche, ma sempre con uno sguardo a terra il velista di Cala Gonone. Non a caso, alla partenze del tentativo di giro del mondo dell'anno scorso erano presenti Mamuthones e Issohadores. Si sono rivisti sabato, durante la proiezione di un filmato che sintetizza le navigazioni estreme del navigatore oceanico. La cerimonia nel Consiglio comunale straordinario è stata preceduta dalla visita al Museo delle maschere e nella degustazione del vino cannonau del paese barbaricino. Mura si è detto onorato per questo premio e della forte attenzione della comunità verso le sue imprese oceaniche. Il primo cittadino di Mamoiada ha invitato alla cerimonia il sindaco di Dorgali (il paese del navigatore) Maria Itria Fancello. Un legame anche tra le due comunità.
Il riconoscimento è stato istituto dall'Amministrazione comunale nel 2003 e ha visto protagonisti personalità sarde che hanno tenuto alto nel mondo il nome e l'identità culturale della Sardegna. Prima di Gaetano Mura, sono stati insigniti del “Mamuthone e Issohadore ad honorem” Giovanni Lilliu, Francesco Cossiga, Giovanni Usai, Paolo Fresu, Maria Giacobbe, Gian Luigi Gessa, Pinuccio Sciola, Giovanni Maria Bellu, Gianfranco Zola, Bachisio Bandinu, Flavio Manzoni, Rossella Urru, gli operai di Ottana Polimeri e Caterina Murino.
Nella foto: un momento della premiazione
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