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Red 13 novembre 2017
Applausi per il Barbiere dell’Ottocento
Nella Sala Sassu di Sassari, una folla mai vista per la presentazione dell’opera di Rossini ed i virtuosismi del violinista-direttore Giulio Plotino. Record di presenze


SASSARI - Sembrava impossibile fare meglio della presentazione di Turandot, quando, un mese fa, in duecento avevano affollato la Sala Sassu per conoscere ogni segreto dell’incompiuta di Puccini. Il record di presenze è stato invece stracciato nel fine settimana, con oltre trecento spettatori che hanno letteralmente preso d’assalto la sala concerti del Conservatorio di Sassari (rendendo necessaria anche l’apertura della galleria) per l’incontro sul Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.

La prossima produzione in calendario nella Stagione lirica 2017, curata dall’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”, andrà in scena venerdì 17 e domenica 19 novembre, nell’allestimento del Teatro Verdi di Trieste. Il regista sarà Giulio Ciabatti; il direttore d’orchestra, al debutto assoluto in questa veste, sarà invece Giulio Plotino, violinista di eccelsa tecnica e, quest’anno, “spalla” dell’Orchestra del De Carolis. Un evento nell’evento, questo, che l’artista genovese ha voluto sottolineare con un omaggio all’Ottocento musicale italiano, offrendo dal vivo (prima della presentazione vera e propria) due momenti musicali: il primo movimento del Quartetto in Mi minore di Giuseppe Verdi, affiancato da Alessio Manca (violino), Beatrice Aramu (viola) e Francesco Abis (violoncello), e successivamente un pezzo di bravura paganiniana per violino solo, con l’introduzione e variazioni sul tema “Nel cor più non mi sento”, tratto dalla “Molinara” di Giovanni Paisiello. Il pubblico (tra cui tantissimi studenti del Liceo musicale e coreutico Azuni di Sassari) ha tributato all’artista un’ovazione degna dei più grandi.

Plotino ha poi parlato della sua prima esperienza da direttore: «L’emozione più grande consiste nel plasmare la diversità degli strumenti e dei musicisti, amalgamarla e creare un’emozione comune», ha detto, durante la tavola rotonda. La storia, gli aneddoti e la complessità apparentemente semplice del Barbiere sono stati invece raccontati dalla musicologa Paola Cossu, partendo dall'incerta tempistica che la tradizione (o la leggenda) legano alla composizione del capolavoro, oltre che alla sua controversa evoluzione, tra le varie edizioni nella storia. È stato poi il regista Giulio Ciabatti a raccontare la sua idea: «Il mio Barbiere di Siviglia si ispira a costumi e immagini del teatro viaggiante, di quelle compagnie di attori che, come se si trovassero quasi casualmente in un teatro, decidono di mettere in scena un’opera». Anche per questo, ai lati delle scene, è stato riprodotto il Teatro Olimpico di Vicenza, uno dei più antichi d’Italia. Il pensiero conclusivo, sul giovane pubblico che ha affollato la Sala Sassu, è stato poi affidato allo stesso Ciabatti: «Questa è la cultura di cui il teatro ha bisogno – ha detto – voi siete la terra, noi cerchiamo di piantare un seme nel vostro futuro con la speranza che germogli nel pubblico di domani».

Il barbiere di Siviglia proposto a Sassari conta su un cast giovane, ma già di esperienza; Figaro sarà il baritono armeno Gurgen Baveyan, che arriverà a Sassari dopo aver debuttato nel ruolo al Teatro delle Muse di Ancona. Rosina sarà interpretata da Cecilia Molinari, mentre il Conte di Almaviva verrà impersonato da Enrico Iviglia, che al Comunale fu Dorvil nella Scala di seta del 2014. Un Bartolo di sicura affidabilità verrà impersonato da Fabio Previati, così come il Basilio di Giorgio Giuseppini. Berta sarà il giovane soprano Marta Mari, scelta tramite audizione a marzo e fresca vincitrice del premio “Giuy Devinu”; completano il cast i sardi Nicola Fenu (Fiorello) e Fabrizio Mangatia (un ufficiale). Le parti corali saranno affidate alla Corale Canepa istruita da Luca Sirigu; maestro al cembalo Federico Brunello. I costumi sono di Filippo Guggia, le scene di Aurelio Barbato ed il disegno luci di Tony Grandi. Il melodramma buffo più famoso di Rossini era stato rappresentato a Sassari per l’ultima volta nel 2010.
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