Giuseppe Marceddu
11 novembre 2017
L'opinione di Giuseppe Marceddu
Sean e l´impianto pentastellare
La furba brigata pentastellata, dopo aver abbindolato gli ignari portotorresi con l'esca del reddito di cittadinanza, a due anni dall'incoronazione del codelluto discepolo Tivaro Latartaruga, annulla l'impegno assunto in campagna elettorale e sostituisce il tanto propagandato progetto con il più radical chic "reddito energetico". Con una mossa degna del più scaltro Robin Hood al contrario i paladini dell'onestà abbandonano i problemi degli ultimi e cavalcano gli interessi dei primi. E dei pochi. Da "Nessuno rimarrà indietro" a "S'è rotto lo specchietto retrovisore". Questioni di priorità. Sia ben chiaro, nulla di nuovo sotto il sole.
Dopo il ricorso ad Equitalia, lo sconto della Tari alle banche e l'aumento della stessa tassa ai comuni cittadini il popolo aveva già capito con chi ha a che fare. Non hai un lavoro e speravi nel reddito di cittadinanza? Pollo! Grazie per il tuo voto stellato e sgomma! Il governo pentasilicio ti offre un impianto fotovoltaico. Ah, non hai una casa e quindi un tetto disponibile? Pazienza! Aria e smamma! Se hai una villetta con giardino e un reddito familiare di oltre 8 mila euro al mese hai i requisiti per ottenere il tuo bell'impianto fotovoltaico a spese della comunità!
Guarda caso, fra i fortunati che hanno i requisiti per accedere al reddito energetico ci sono proprio loro, i nostri cari amministratori pentasolari! O i loro parenti più stretti. Tutti insieme appassionatamente, assessori, consiglieri, cugini, cognati, suoceri e cani con cuccia esposta a sud della grande famiglia pentaditutto, presentano la domanda per la loro parte di reddito energetico ed entrano nella graduatoria per l'ottenimento del privilegio. Perché, è bene ricordarlo, il diritto è per tutti, il privilegio per pochi. «Anche noi siamo cittadini come tutti gli altri» urlano i pentasgamati.
Grazie al pentapene! Anche Sua Emittenza Silvio di Arcore era cittadino come tutti gli altri e come tutti aveva diritto di avvalersi dei benefici delle leggi che la sua maggioranza parlamentare approvava nella materia a lui più cara: il diritto penale. Ora, nel palazzo del potere della bidda di Gavino, che per sfiga dei pentagnomi non può emanare leggi ad Personam, si inventano i Pannelli ad Pentastellum. «La graduatoria è stata resa pubblica, noi siamo per la trasparenza» grida il più penta di tutti, il barbuto pentasveglio Tivaro. Ma più che trasparenza l'azzardo ha tutto l'aspetto di una colossale e arrogante faccia di.... Bi, tri, quadri penta faccia di ....
*libero professionista
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