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Red 1 novembre 2017
Londra promuove l´argoalimentare sardo
«Essenziale fare rete», ha dichiarato il presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru. «Offriamo alle imprese gli strumenti per crescere», rilancia l´assessore regionale dell´Industria Maria Grazia Piras


CAGLIARI - Visitatori qualificati ed operatori commerciali britannici conquistati dai prodotti del settore agroalimentare della Sardegna. La presenza della Regione autonoma della Sardegna, con uno spazio speciale riservato a ventisette aziende accompagnate dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, non è passata inosservata all’edizione 2017 del Real italian wine and food di Londra, manifestazione ospitata nello spazio prestigioso della Westminster church house, evento organizzato da Ice Agenzia ed inserito nel Programma per l’Internazionalizzazione elaborato dall’Assessorato dell’Industria. Per le imprese sarde è stata un’occasione importante per proporsi ai mercati esteri ed in particolare al mercato britannico, sempre attento alla qualità dei prodotti dell’agroalimentare made in Italy. Gli imprenditori hanno avuto l’opportunità di incontrare gli importatori locali e di avviare trattative per la commercializzazione dei prodotti sardi a Londra. Particolarmente apprezzati i vini. Decine di esperti ed enologi britannici hanno degustato una selezione dei migliori vini delle cantine isolane in un Masterclass: dal Cannonau al Vermentino, dal Carignano al Monica.

«Entrare nei mercati esteri è difficile, ma per noi è essenziale - ha detto Pigliaru - Abbiamo un agroalimentare di altissima qualità che non possiamo permetterci di continuare a vendere solo in Sardegna. I grandi mercati mondiali, come in questi giorni ci sta dimostrando l’attenzione ricevuta a Londra, sono molto interessati alle eccellenze, ma noi dobbiamo sapere esattamente cosa fare per riuscire a conquistare i benefici che se ne possono trarre. Spesso abbiamo imprese molto piccole, che fanno difficoltà a farsi conoscere e cogliere le opportunità giuste. Per questo lavoriamo per unire, per spingerle sempre di più a fare rete - ha proseguito - perché se ci si mette tutti insieme a parlare con gli importatori, se ci si confronta con chi ha avuto già successo sommando conoscenze e acquisendo esperienze, si può riuscire in uno o due anni a migliorare notevolmente lo scenario, con molte più imprese che saranno in grado di aprire il mercato per sé e per quelli che verranno dopo. Alla fine di questi incontri in giro per il mondo, che abbiamo pensato come una vera e propria campagna di conoscenza - ha sottolineato il presidente Pigliaru facendo riferimento all’intero progetto per l’internazionalizzazione portato avanti dalla Regione - faremo un evento in Sardegna in cui riuniremo tutti quelli che in questi giorni sono stati qui, a Singapore, a Los Angeles, a Berlino e ci fermeremo a riflettere insieme, a dirci cosa abbiamo capito e quali sono i passi successivi da fare. Non ci sono bacchette magiche - ha concluso il governatore dell'Isola - ma c’è un percorso da fare insieme e con molta precisione».

«La scommessa sulla quale stiamo investendo idee, progetti e risorse è quella di far crescere l’export delle aziende sarde, a partire da quelle dell’agroalimentare. Ci sono tutte i presupposti per vincere questa sfida, perché i nostri prodotti, in fatto di qualità e genuinità, non temono la concorrenza – spiega l’assessore Piras - L’esperienza di Londra insegna che ce la possiamo fare. Gli imprenditori hanno l’opportunità di cogliere i frutti del lavoro fatto in questi giorni nella capitale britannica. Abbiamo visto che occorre puntare moltissimo sulla formazione, le aziende devono farsi trovare pronte, conoscere a fondo i mercati esteri ed essere accompagnate da consulenti e professionisti qualificati, un discorso che vale soprattutto per quelle imprese al cui interno non esiste la figura dell’export manager. Il nostro Assessorato, grazie al Programma per l’internazionalizzazione, sta offrendo proprio queste opportunità. Era la strategia che guidava la prima fase del Piano e la stiamo rafforzando con il nuovo Programma 2017-2020. Sono quattro gli obiettivi principali: replicare l’esperienza dell’Export Lab, predisporre i nuovi bandi per il partenariato misto, costruire i nuovi bandi per le imprese singole e intensificare le missioni istituzionali nel 2018 con lo scopo di portare le eccellenze dell’Isola all’estero e attrarre nuovi investimenti».

Nella foto: un momento degli incontri
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