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M.P. 3 ottobre 2017
Cherchi nuovo coach del Gsd Porto Torres
Il Gsd Porto Torres si prepara per la nuova avventura nella Serie A di basket in carrozzina. Dopo il raggiungimento della finale scudetto nella scorsa stagione, per i turritani inizia un nuovo anno sportivo con tante novità


PORTO TORRES - Il Gsd Porto Torres si prepara per la nuova avventura nella Serie A di basket in carrozzina. Dopo il raggiungimento della finale scudetto nella scorsa stagione, per i turritani inizia un nuovo anno sportivo, con tante novità. La guida tecnica della squadra è stata affidata a Salvatore Cherchi, reduce dalla sua prima esperienza in panchina, durata due anni, alla DinamoLab Sassari. Dopo la carriera da giocatore, in cui ha militato per lungo tempo nell’Anmic Sassari e ha vestito la maglia della Nazionale italiana, Cherchi ha guidato la DinamoLab nel campionato di Serie A, portando la squadra ad essere la rivelazione della stagione 2015/16, successiva alla promozione nella massima serie, e avendo un po’ meno fortuna, ma anche “mezzi”, lo scorso anno, in cui la DinamoLab ha purtroppo trovato la retrocessione.

Per quanto riguarda il roster, il Gsd Porto Torres ha perso alcune pedine importanti: Matt Scott ha preferito volare in Germania e vestire la canotta del Thuringia, mentre i britannici George Bates, Philip Pratt ed Amy Conroy sono dovuti rientrare “a casa”, nella loro terra, per mettersi a disposizione della propria Nazionale. Il magnifico “tridente”, dunque, non potrà più essere ammirato: «Le partenze di Scott, Bates e Pratt costituiscono storie distinte e separate – dichiara il presidente del Gsd, Bruno Falchi – Quella di Matt è stato un fulmine a ciel sereno, arrivato dopo l’ultima gara a Cantù e ci ha colto di sorpresa perché con lui avevamo già rinnovato l’accordo per questa stagione. Non so cosa lo abbia portato a ritornare sulla propria decisione, mi ha manifestato malumore dopo le finali, ha pensato che fosse tutto già indirizzato e deciso in favore di Cantù e che Cantù fosse politicamente più forte. Ma Cantù non è politicamente più forte, ha semplicemente dimostrato di essere più forte sul campo. Le sconfitte si devono accettare e devono servire per crescere, non mi piacciono gli alibi. Probabilmente le sirene tedesche hanno avuto la meglio, per ciò che lì possono offrire. Dispiace molto, qui era considerato una star da grandi e piccoli, gli auguro in ogni caso le migliori fortune».

«George e Philip non ci avevano mai dato conferma per questa stagione perché la loro Nazionale li voleva in patria per preparare al meglio i Mondiali del prossimo anno. Li abbiamo aspettati fino all’ultimo, poi la loro Federazione ha deciso per la strada che già si prospettava. Non è un addio, ma un arrivederci. Dobbiamo, per questa stagione, proseguire il nostro cammino seguendo strade diverse per poi, se tutto andrà bene, incontrarci nuovamente e portare avanti ciò che abbiamo lasciato in sospeso». Fabio Raimondi, invece, ha scelto di passare dal campo alla panchina e, di fatto, ha scambiato il testimone con Tore Cherchi, dal momento che allenerà la DinamoLab Sassari in A2.

I volti nuovi sono tre, anzi, in due casi si tratta di graditi ritorni, dopo tanti anni. Vestiranno la maglia del Gsd, infatti, il playmaker svedese Patrik Nylander, già visto a Porto Torres dal 2001 al 2004, il lungo iraniano Morteza Gharibloo, “turritano” dal 2006 al 2009 e la giovane ala forte lituana Žimantas Bučinskas. Patrik Nylander, membro della Nazionale svedese dal 2004 e punti 2.0, “scorrazza” sul parquet da 23 anni, fa della rapidità il suo marchio di fabbrica, a cui però abbina una buona dose di fisicità, a dispetto di una taglia fisica non certo imponente; lo scorso anno ha giocato nella squadra svedese dell’Akropol. Il Nazionale iraniano Morteza Gharibloo, punti 4.0, invece, si distingue per la sua concretezza: forse poco spettacolare, ma estremamente utile e presente dentro l’area.

In passato ha giocato in Italia anche con Cantù e Teramo, mentre l’anno scorso ha vestito la maglia del Payam Mokahaberat Esfahan nel campionato iraniano. Žimantas Bučinskas, classe ’95 di Krikštonys, punti 4.0, ha iniziato a giocare a basket in carrozzina all’età di 17 anni, ma ha sempre praticato tanti sport fin da bambino. E’ all’ultimo anno di college,a Kaunas, dove studia logistica, ha giocato alla Lithuanian Sports University ed è membro della Nazionale lituana. Buon tiro, braccia forti e propensione al gioco in velocità. Questi gli atleti confermati dalla passata stagione: l’ala piccola Beatrice Sorina Ion, giunta al suo secondo anno in maglia GSD e a cui è stata affidata la fascia di capitano, il pivot inglese Simon Munn per il quinto anno, la guardia Luca Puggioni (al Gsd dal 2009), l’ala forte Raimondo Canu, le guardie Beniamino Scarpa, Domenico Elia e Davide Brundu, l’ala Giuseppe Gaias e, ovviamente, il presidente-giocatore Bruno Falchi.

«Quest’anno abbiamo un roster diverso rispetto alla passata stagione – dice Falchi – Abbiamo un pivot di ruolo come Gharibloo, molto efficiente ed efficace sotto le plance, buon difensore e buon attaccante. Statisticamente fa il suo, è un giocatore di peso. Puntiamo molto sulla crescita e l’esplosione definitiva di Raimondo Canu, gli altri lo conoscono poco, ma io lo vedo in allenamento e so qual è il suo potenziale; deve solo entrare nel ritmo partita e avere un pizzico di agonismo e cattiveria in più in campo. Quest’anno il nostro obiettivo è la salvezza, che poi è sempre il primo obiettivo, di ogni stagione. Ripetere ciò che abbiamo fatto l’anno scorso sarà molto, molto difficile. Cercheremo di “tenere botta” e restare nella massima serie».

Il primo impegno stagionale della squadra di coach Tore Cherchi sarà la Supercoppa, in programma a Milano sabato 28 ottobre, in cui il Gsd sfiderà la Briantea84 Cantù. Lo start del campionato, invece, è fissato per sabato 4 novembre, una settimana dopo, giorno in cui i turritani ospiteranno il Varese. I preliminari di Champions Cup avranno luogo ai primi di febbraio.
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