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Red 10 settembre 2017
Cala il sipario su Musica sulle Bocche 2017
Si è conclusa domenica, a Santa Teresa di Gallura, la 17esima edizione del festival internazionale diretto da Enzo Favata. Le condizioni meteo difficili non hanno impedito di realizzare tutti gli spettacoli in programma, grazie all’impegno profuso da tutto lo staff


SANTA TERESA DI GALLURA - Si è conclusa domenica, a Santa Teresa di Gallura, la 17esima edizione di Musica sulle Bocche, il festival internazionale diretto da Enzo Favata. Le condizioni meteo difficili non hanno impedito di realizzare tutti gli spettacoli in programma, grazie all’impegno profuso da tutto lo staff. Domenica mattina, l’appuntamento era alla spiaggia di Rena Bianca, per accogliere il sorgere del sole sulle musiche di Philip Glass eseguite da una formazione di giovanissimi sassofonisti del Conservatorio di Bari guidati dal maestro Roberto Ottaviano al sax soprano. The Sonic hologram sax quartet (con Gianvito Bianco al sax alto, Nicola Cozzella al sax tenore e Gianni Chirico al sax baritono) ha proposto il tributo Glass Reed per celebrare gli ottant'anni del maestro del minimalismo musicale. Un pubblico numeroso ed attentissimo ha sfidato il maestrale e si è presentato puntuale alle 6, per uno dei momenti più attesi del festival.

Al tramonto, è stata la volta di Sebastian Plano che ha incantato i presenti al faro di Capo Testa con le sue sperimentazioni al violoncello ed elettronica. Ad accogliere l’artista argentino, che ha suonato su un palco ricavato in una nicchia tra i graniti, affacciato su un anfiteatro naturale, molti spettatori che si sono sistemati tra gli arbusti e le rocce ai piedi del faro. Uno scenario mozzafiato per questo concerto che ha chiuso il programma degli artisti internazionali di Musica sulle bocche. In serata, è arrivata la chiusura del programma del festival con MsB Fringe, lo spazio dedicato ai giovani talenti selezionati tra oltre venticinque proposte arrivate da tutta Europa, che quest’anno ha ospitato cinque progetti nati in Sardegna e rappresentativi di generi musicali diversi: Simone Faedda Trio, Alessandro Muresu, Sofia Trio, SpeechTones e Slim Fit. L’apertura della serata, che si è svolta al Cineteatro Nelson Mandela, è toccata ad un’artista locale, Elisa Franzoni, che ha eseguito “Clandestin”, un canto a cappella in lingua bambara dell’artista maliana Fatoumata Diawara.

Si chiude così un’edizione particolarmente ricca e varia nei generi musicali ed artistici: il festival era iniziato il 31 agosto, all’isola di Municca, con Tessuto DonnA (un prologo al programma di Musica sulle bocche, in collaborazione con il Festival Teatri Peregrini). Lo spettacolo-rito di Alice Bertuzzi, con la regia di Vittoria Nicoli, ha condotto gli spettatori dalla Piazza San Vittorio fino all’isola lungo il sentiero ed attraverso l’acqua, seguendo il filo che connette Ecate, Arianna e Penelope e queste tre donne a tutte le persone che hanno preso parte a questa performance. Il primo dei concerti del programma principale di Musica sulle bocche è stato il tradizionale concerto al tramonto a Cala Grande/Valle della Luna. Il compositore e musicista messicano Murcof ha riempito con l’elettronica del suo suono cosmico i celebri graniti della cala scolpita dal vento e dalle acque. Nemmeno la pioggia ha fermato la musica di Murcof mentre terminava il giorno. Al rientro a Santa Teresa, il pubblico ha trovato la singolare e coinvolgente interpretazione jazz della formazione francese di Thomas de Pourquery & Supersonic, che ha trascinato tutte le persone presenti con l’irriverenza di Sons of love. La line-up al completo del gruppo d’oltralpe è Thomas de Pourquery (sax alto, voce, electronics e percussioni), Arnaud Roulin (piano, synthesizers, electronics, fisarmonica e percussioni) Fabrice Martinez (tromba, flicorno, voce e percussioni), Laurent Bardainne (sax tenore, voce e synthesizer), Edward Perraud (batteria, voce ed electronics) e Frederick Galiay (basso e voce).

La giornata di venerdì si è aperta con l’unico spettacolo al Santuario di Buoncammino di questa edizione. La giovane artista giapponese Miki Imai ha portato le tradizioni musicali del suo paese e della Cina con i suoni di koto (l’arpa cinese) e niko (il violino a due corde). L’incontro con le sue musiche è proseguito anche nella giornata successiva, con un seminario tenuto nella Scuola primaria sugli strumenti utilizzati durante il concerto di venerdì. La serata è proseguita con un concerto doppio nella Piazza Santa Lucia. La prima parte ha visto protagonisti i giovani musicisti del Filippo Vignato Trio, che hanno proposto le sperimentazioni sonore del loro respiro di plastica Plastic Breath con Filippo Vignato (miglior talento per Musica jazz 2016 al trombone), il francese Yannick Lestra (al fender rhodes) ed il batterista ungherese Attila Gyárfás, tutti con live electronics. La seconda parte ha visto un ritorno all’acustico, con la grande esecuzione del Marcin Wasilewski Trio, una delle formazioni di punta dell’attuale panorama jazz europeo. Marcin Wasilewski al pianoforte, con Michał Miskiewicz alla batteria e Sławomir Kurkiewicz al contrabbasso, hanno incantato il pubblico presente in piazza con un repertorio originale e geniali reinterpretazioni.

Anche sabato, il programma è stato rispettato nonostante il peggioramento delle condizioni meteo, che hanno causato alcuni spostamenti delle sedi dei concerti. Il canto a cuncordu della tradizione di Cuglieri è stato protagonista del pomeriggio, nonostante il trasferimento da Buoncammino al centro di Santa Teresa. Sos Cantores hanno eseguito una selezione dal loro repertorio, tramandato di generazione in generazione, dapprima con una proposta di canti profani all’interno della Scuola primaria di Via del Porto e, dopo un breve spostamento con il numeroso pubblico, con i canti tradizionali della Settimana Santa all’interno della chiesa di Santa Lucia. Il programma si è concluso all’interno del Cineteatro Nelson Mandela di Santa Teresa di Gallura. Due concerti straordinari, con sonorità differenti ed affascinanti in un viaggio dall’Africa ad Harlem e New Orleans fino alla Berlino psichedelica dei Tangerine Dream. Troi Griots–From Africa to the eternity è il progetto interpretato dal maestro pugliese Roberto Ottaviano al sax soprano, con due grandi del jazz italiano, Zeno De Rossi alla batteria e Giovanni Maier al contrabbasso. Il concerto successivo, Tangerine, una produzione originale tra sonorità psichedeliche Anni Settanta e suoni digitali, ha ammaliato per oltre un’ora il pubblico in sala, con Enzo Favata ai sassofoni, clarinetto basso ed electronics, Marcello Peghin alle chitarre, Salvatore Maiore al contrabbasso, Filippo Vignato al trombone ed electronics ed Alessandro Cau alla batteria ed electronics.

Tutti i concerti del festival sono stati accompagnati dallo spettacolo visivo delle scenografie disegnate con strumenti digitali. La piazza si trasforma non solo in teatro per la musica, ma anche in uno spazio per i live visuals, quest’anno affidati a I’mLet di Massimo Dasara. Durante il festival, sono state allestite diverse esposizioni: la mostra fotografica del Festival Musica sulle bocche, che racconta per immagini i sedici anni della manifestazione, con gli scatti di Ziga Koritnik, Giulio Capobianco, Gabriele Doppiu, Mary Addari e Luca D’Agostino. “Tutto è suono”, ovvero la materia di cui sono fatti i suoni: collezione di strumenti musicali di tutto il mondo, alla riscoperta dell’origine del suono e della musica e la mostra d’arte “Domus de Janas” di Roberto Pibiri, nella Mediateca Comunale. Il liutaio di Tempio Pausania Danilo Asara ha esposto i suoi contrabbassi, che sono stati anche utilizzati durante i concerti dagli artisti internazionali. Inoltre, durante le giornate, è stato presentato al pubblico anche Terra libera (gioco da tavolo inventato da Giorgio Scanu, sulla storia della Sardegna). L’immagine originale che ha caratterizzato questa edizione è dell’artista Igor Tuveri, in arte Igort.
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17/4/2024
Si parte con la sinfonica e con un cambio di programma: il concerto di Uto Ughi previsto per mercoledì 24 aprile, per motivi di salute del Maestro, sarà riprogrammato, con una nuova impostazione, sempre sul palco del Comunale, domenica 13 ottobre. Ad inaugurare il cartellone mercoledì 24 aprile sarà Massimo Quarta


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