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Red 22 agosto 2017
Cala il sipario sul Festival del mirto
La terza edizione della manifestazione internazionale, che si è tenuta nel borgo dei pescatori al Parco Mario Cervo, nel centro di Olbia, è stato un successo di pubblico


OLBIA - Il borgo dei pescatori al Parco Mario Cervo, il centro di Olbia, il mare: grazie al terzo Festival internazionale del mirto, la città è stata coinvolta in più luoghi da tanti eventi che hanno caratterizzato questa edizione per la prima volta ad Olbia. Il Parco Mario Cervo, polmone verde nel cuore della città, rimesso a nuovo dall'opera di riordino e pulizia operata dal Comune in funzione della presenza di Mirtò, ha ospitato migliaia di persone, non solo turisti, ma cittadini olbiesi che hanno potuto rivivere una zona in parte dimenticata. Il Borgo dei pescatori ha ospitato la prima regata notturna “Vogando sotto le stelle”. Le tradizioni del mare rappresentate da quattro imbarcazioni remiere: i chiattini, i lancioni, i gozzi e gli oristanesi is Fassonis, che hanno gareggiato fra gli applausi del pubblico. Ad organizzare lo spettacolo in mare: la Lega navale, la Marina di Tilibbas, la Marina della Sacra Famiglia ed il Comune di Olbia. Il borgo dei pescatori ha accolto anche Shardana by night, un ritorno dopo il successo in primavera sulla spiaggia di Pittulongu, primo tentativo, perfettamente riuscito, di valorizzazione e promozione della città attraverso i suoi quartieri.

“La Baia del gusto” è stata apprezzata sia dagli operatori che l'hanno animata (visto l'importante riscontro di pubblico), sia dal pubblico che ha apprezzato la buona cucina e l'offerta tradizionale a base di prodotti tipici ed originali: dallo Street food agli arrostitori di Orgosolo. Piazza Regina Margherita ha ospitato l'evento di moda organizzato da Nacrè Events. Il pubblico ha accolto con entusiasmo i modelli in passerella, frutto del lavoro artigiano di stilisti di spessore e qualità. Giovanna Casiddu di Ittiri ha proposto abiti raffinati capaci di raccontare molto dell'origine dell'artista che li ha creati. Orbace, lino, damascati e materiali nuovi insieme per sbalordire il pubblico. In passerella, anche il corallo rosso di Alghero, de La Corallina: collane, orecchini, camei e filigrane, che in passerella hanno raccolto applausi a scena aperta. Gli abiti di Carlo Petromilli, stilista di riferimento per la moda non solo regionale, sono stati un tuffo nella bellezza e nella leggerezza. Organza impalpabile, voile di seta, paillettes e farfalle per trasformare la passerella posta nel centro della piazza in un'oasi de bellezza. Ha chiuso la sfilata Giovanna Campisi, siciliana di nascita, ma olbiese di adozione, autrice di un mix perfetto fra tradizione, ricordi, creatività e ricerca, che sulle modelle diventano raffinata sensualità. Il pubblico ha vissuto la serata fino all'ultima battuta, apprezzando anche la presenza della Beer Band.

Tanta musica per il terzo Festival internazionale del mirto. Il Borgo dei Pescatori ha accolto le Launeddas di Roberto Tangianu, la voce dei cori Sos Astore di Golfo Aranci, la musica raffinata del gruppo S'ard di Mauro Mibelli, il concerto di Claudia Aru, la tradizione del Coro S'Ena Frisca di Putifigari, del Coro de Iddanoa di Villanova Monteleone e del Gruppo folk olbiese. Il centro della città è stato letteralmente invaso dal pubblico che ha applaudito la splendida voce di SeneS, i Dj set, il David Short Tribute e l'attesa presenza dei Mamuthones e Issohadores dell'Associazione Atzei di Mamoiada. Si è ripetuto il rito della vestizione dei Mamuthones sotto gli occhi del pubblico letteralmente affascinato dalla ritualità di ogni gesto. Apprezzato l'appuntamento pomeridiano di venerdì, con il convegno “Il mirto: un'industria verde?”, a cura del Dipnet Università di Sassari, che ha visto protagonista la pianta mediterranea, grazie alla presenza dei professori dell'Ateneo sassarese Mulas e Pintore. Nessuna attesa è stata tradita, la perfetta sintonia di intenti che ha coinvolto sia le Istituzioni, sia Mirtò, ha saputo offrire una nuova visione dell'estate in città, coinvolgendo gli artigiani, i produttori, i turisti, i residenti ed i bambini. Per tutti, attenzione e spazio in perfetto stile Mirtò.
Commenti
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