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Red 8 agosto 2017
Sanzioni per chi rifiuta il Pos
«Assurdo», dichiarano i vertici di Confcommercio Nuoro Ogliastra, che sottolineano come a pagare saranno «i soliti noti: piccoli commercianti ed artigiani ed anche i consumatori»


NUORO - A settembre, ci sarà il colpo di mano del Governo che introdurrà, in attuazione di un decreto del 2012, dei cambiamenti sulle transazioni tramite Pos. Infatti, si abbasserà i limiti dei pagamenti a 5euro (ora sono 30) e soprattutto si definiranno le sanzioni previste in 30euro per ogni violazione. «Indubbiamente, un colpo di genio. Naturalmente il Governo sceglie la via più facile, punire e non cercare di capire la complessità del sistema dei pagamenti elettronici», dichiarano i vertici di Concommercio Nuoro Ogliastra. Due dati a livello nazionale dicono che in Italia ci sono quasi 2milioni di Pos, altrettanti in Francia e 720mila in Germania. I valori medi transati sul singolo Pos in Italia non superano i mille euro (990euro) 4.463 in Francia e 4.085 in Germania. Questa differenza vorrà dire qualcosa?

Antonio Cambedda, presidente di Federazione Moda Italia Confcommercio Nuoro evidenzia come «Tra installazione, costi sul transato e commissioni sul servizio, i costi oggi hanno valori sproporzionati, e spesso incomprensibili, per poter incentivare l’uso dello strumento da parte dei piccoli commercianti. Ecco un esempio: costo di installazione dai 50 ai 100euro, poi un costo mensile che può variare dai 25 ai 50euro, a questo si aggiungono delle commissioni minime sulla massa transata, ovvero si paga comunque, anche se non si usa e quando si usa le percentuali sono alquanto salate; dallo 0,60percento allo 0,80percento se si usa il bancomat e va peggio se si usa la carta di credito, dove le percentuali viaggiano dall'1,4percento al 3percento, a seconda del tipo di circuito. A tutto questo si aggiunga il traffico telefonico». Chi sostiene questi costi? Naturalmente le piccole imprese ed in qualche misura vengono trasferiti sul consumatore. «Il Governo applica la soluzione più assurda: abbassare il limite di utilizzo e punendo i trasgressori e se ne vede bene dall’applicare il regolamento europeo che ha indicato già dal 2013 delle percentuali massime dello 0,2percento sui bancomat e 0,3percento per le carte di credito».

Questo ulteriore provvedimento, se verrà messo in pratica, creerà ulteriori balzelli alle piccolissime attività commerciali, ad esempio quelle su area pubblica, tabaccherie, piccole attività alimentari, di vendita fiori, oggettistica, bigiotteria, cartolerie e prodotti per la scuola ed alcune tipologie di attività di pubblico esercizio e somministrazione ed innumerevoli attività artigianali. E’ evidente come in questi casi, in cui si parla di piccoli o piccolissimi importi, l’assenza di un “costo a forfait”(nessun istituto bancario lo prevede) rende questo mezzo di pagamento di non facile gestione. «Se si pensa di sconfiggere l’evasione fiscale con questo provvedimento, si farà di certo un buco nell’acqua. L’amministrazione statale ha già tutti gli strumenti da mettere in campo ad iniziare dagli studi di settore che a breve diventeranno indici di affidabilità fiscale, incroci di banche dati e quant’altro non certo vessando ancora una volta le piccole attività», conclude Gian Luca Deriu direttore della Confcommercio Nuoro.
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