«Urgente porre rimedio», dichiarano i consiglieri regionali Luca Pizzuto, Pierfranco Zanchetta e Pietro Cocco
LA MADDALENA - «Ancora una volta siamo costretti a tornare sul tema dei lavoratori della ormai ex società di cabotaggio marittimo infraregionale Sardegna regionale marittima, costretta alla liquidazione in seguito alle note vicende che ne hanno decretato il fallimento. Nei giorni scorsi, abbiamo avuto modo di visionare l'interessante report sugli ultimi dati relativi ai lavoratori che, con la liquidazione della Saremar, hanno perso il loro posto di lavoro e che, in virtù delle deliberazioni della Giunta regionale, sarebbero dovuti essere tutelati attraverso diverse misure a loro sostegno».
Ad intervenire sull'argomento, difficile e non ancora risolto, sono i consiglieri regionali Luca Pizzuto, Pierfranco Zanchetta e Pietro Cocco, che dopo aver sottolineato il «prezioso e approfondito il lavoro svolto dall'Aspal, che ringraziamo per l'impegno dimostrato in questi mesi», rilevano «che qualora non venissero celermente trasferiti i fondi dall'Assessorato regionale al Lavoro, l'Aspal nulla potrà rispetto alle misure applicative a favore dei lavoratori. Il quadro occupazionale desumibile dal report è disarmante – proseguono - i dati sono sconfortanti e assolutamente non in linea con quanto contenuto sia nelle delibere regionali, sia del bando per il servizio di trasporto marittimo con le isole minori in vigore al 1 aprile 2016».
«E' una situazione gravissima, intollerabile e allarmante: riporteremo il tema in Consiglio regionale – annunciano Pizzuto, Zanchetta e Cocco - e chiederemo agli uffici una verifica su questi primi quindici mesi di gestione del servizio e sulla rispondenza dell'operato del nuovo armatore ai dettami del bando e dell'offerta tecnica presentata in sede di gara. Su questa vicenda non abbasseremo mai la guardia: tutti i lavoratori che hanno subito ingiustamente le vicissitudini della Saremar meritano una collocazione dignitosa nel rispetto delle norme e dei ruoli di ciascuno».
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