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Olbia 24notiziealgheroOpinioniServiziSiccità e sprechi, ad Maiora presidente
Raffaele Cadinu 26 luglio 2017
L'opinione di Raffaele Cadinu
Siccità e sprechi, ad Maiora presidente


Mi ha colpito la difesa del Presidente del Consorzio di Bonifica della Nurra Sig. Gavino Zirattu, assunta nei confronti degli agricoltori, in quanto, testuali parole: l’aumento del costo dell’acqua è ricaduto quasi esclusivamente sulle loro spalle, poiché hanno visto aumentare costantemente le loro spese. Addirittura aggiungendo nella sua esposizione il fatto che alle problematiche anzidette, quelle della gestione delle acque, acuite dalla siccità di quest’anno, si sono aggiunte quelle relative alla disciplina dei Consorzi di Bonifica del 2006 rivelatasi, secondo il Sig. Zirattu, un vero fallimento. Dice anche che è importante che la Regione riveda la normativa e ridia centralità ai Consorzi di Bonifica, mettendoli nelle condizioni di gestire al meglio la risorsa idrica. Ebbene proprio al Sig. Zirattu chiederei di riferire in maniera chiara ed esaustiva, una volta per tutte, il volume di acqua fatturata agli agricoltori della Nurra e il volume invece di quella acquistata dall’Ente Acque Sardegna (Enas). Di riferire, per meglio intendersi, la quantità di acqua credo persa dai bacini di compenso e dalle condotte del Consorzio di Bonifica da egli presieduto. Infatti parrebbe che la rete del Consorzio non sia altro che un efficace colabrodo a carico degli agricoltori che, se fosse come credo, pagano in tal modo anche i costi delle perdite. Credo sia facile per il Sig. Zirattu mettere in una colonna i costi di acquisto dell’acqua, aggiungere in una seconda colonna le spese di gestione dell’Ente, fare quindi i conti e dividere tutto per le bollette erogate agli agricoltori.

Un semplice conto della serva delle entrate e delle uscite chiaro e lampante senza i fronzoli delle belle parole di circostanza, insomma, lo specchio della gestione sana che dichiara di essere in grado di attuare meglio della Regione. Sarebbe anche più esaustivo se spiegasse in maniera scientifica, facendo assumere gli oneri tecnici ai suoi responsabili, se la miscelazione in condotta dei reflui di Alghero e Sassari rispetta le Leggi e le direttive regionali derivanti dalla normativa europea, e se l’immissione nelle condotte di un litro di acqua depurata oggi, e la successiva immissione nelle medesime condotte di 1 litro di acqua del Cuga domani, equivalgono all’immissione di acqua perfettamente miscelata di due litri in due giorni, in pratica permettendo con tale espediente di irrigare il primo giorno esclusivamente con reflui depurati, pratica assolutamente vietata dalla Legge. Vede Sig. Zirattu, ho avuto modo di ascoltarla in pubblico in un intervento che ha fatto a Sa Segada e anche, personalmente, in altre occasioni, e mi sono convinto sempre più che il lago Cuga è un bacino strategico per scopi idropotabili per tutta la popolazione e non per uso esclusivo del Consorzio di Bonifica, e tale secondo me deve rimanere, non fosse altro che per gli stessi motivi da Lei addotti, visto che per la siccità l’acqua potabile si sta razionando in questi giorni anche ad Alghero.

Deve sapere infatti, se non lo sa, che l’immissione di reflui in un bacino vieta, per Legge, l’utilizzo delle sue acque per scopi potabili, precludendo quindi la possibilità di Alghero e dei paesi limitrofi, di usare le acque del Cuga in caso di guasto della condotta del Coghinas. Quindi Signor Zirattu abbandoni l’idea di voler gestire con il Consorzio la risorsa idrica del Cuga che è di tutti, riferisca invece pubblicamente le perdite annuali della rete che dice di voler gestire così bene, riferisca la quantità di acqua fatturata agli agricoltori e quella acquistata dall’Enas e poi potrà parlare di sana gestione della risorsa idrica migliore della Regione comprendendo, nel suo ipotetico futuro discorso espositivo, anche quello inerente le turbine idroelettriche, che il Consorzio da Lei rappresentato intende installare con urgenza, sfruttando in buona parte anche le acque reflue recuperate e pompate con spese a carico di noi cittadini. Le sembra giusto che noi paghiamo il pompaggio delle acque in una condotta e poi che altri, cioè voi, sfruttino tale pressione per generare corrente elettrica con acque che in parte andranno a perdersi nei bacini di compenso e nella rete? Non mi pare, se fosse vero, una sana gestione della cosa pubblica! Ad Maiora Sig. Zirattu!


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