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Red 22 giugno 2017
Coldiretti-Biraghi: c´è l´accordo sul pecorino
L’accordo porta il Pecorino solidale in oltre mille punti vendita in tutta Italia. Invece, sono 170 gli esercizi che garantiranno la distribuzione in Sardegna. La prima partita di Pecorino romano è già stata acquistata, lavorata e distribuita


CAGLIARI - E’ già presente in oltre mille punti vendita in tutta Italia, 170 in Sardegna, il pecorino solidale che paga un giusto prezzo ai pastori. E’ il nuovo prodotto presente da pochi mesi sul mercato, frutto dello storico accordo di filiera tra i produttori di latte e l’industria, grazie a Coldiretti Sardegna, “Firmato dagli Agricoltori Italiani” (il marchio promosso da Coldiretti nell'ambito del progetto Filiera agricola italiana) e la Biraghi di Cavallermaggiore, la più importante azienda di trasformazione casearia del Piemonte, leader in Italia nella produzione e commercializzazione di formaggi e prodotti caseari 100percento latte italiano. Un patto etico e trasparente tra mondo della produzione e della trasformazione, che parte dal presupposto di garantire un prodotto sicuro e garantito ai consumatori ed una equa remunerazione a tutta la filiera, compresi i pastori, gli unici che oggi, con una filiera distorta ed opaca, pagano la pesante crisi del comparto sardo.

Biraghi si è impegnata ad acquistare il Pecorino romano Dop ad un prezzo superiore a quello oggi praticato sul mercato, che, date le condizioni, riesca a garantire una equa remunerazione anche al pastore, l’unico che sta pagando a caro prezzo il costo della crisi: il latte gli viene pagato a 50centesimi al litro, meno della metà rispetto a due anni fa, non sufficienti a coprire i costi di produzione. Un accordo che da solo non ha la pretesa di risollevare le sorti del comparto, ma ha un forte valore più che economico etico e simbolico. Perché da un parte da speranza ed apre orizzonti rosei non solo per i pastori, ma per tutto il comparto lattiero caseario sardo, in una delle peggiori annate degli ultimi trentacinque anni per la pastorizia sarda, perché sta a dimostrare che un accordo trasparente e leale di filiera tra chi produce e chi trasforma e vende il formaggio non solo è possibile, ma è anche reale e praticabile. Dall'altra, l'altissimo valore etico e simbolico che da speranza all'economia sia sarda, ma anche a quella italiana, grazie ad un accordo di filiera, un patto tra produttori e trasformatori che tutela e difende il valore della materia prima italiana. Una risposta patriottica alle speculazioni ed alle ambiguità che stanno portando alla chiusura di 12mila ovili e di una intera economia, quella sarda.

La prima partita di Pecorino romano è già stata acquistata, lavorata e distribuita: si tratta di un quantitativo rilevante di Pecorino romano per un valore di 150mila euro, che la Biraghi ha acquistato dalla Cooperativa allevatori sulcitani di Carbonia. La prossima settimana, sarà effettuato un nuovo ordine della stessa entità (ulteriori 150mila euro). Nell'ottica di offrire ai consumatori uno strumento di scelta consapevole, Biraghi ha realizzato in accordo con Coldiretti Sardegna una speciale etichetta che è apposta su tutte le confezioni di Pecorino grattugiato Italiano a marchio Biraghi (“Ricetta Tipica al Pecorino–100% latte italiano”), in vendita nella grande distribuzione su scala nazionale. Le nuove confezioni sono in vendita in diverse tipologie: superette, supermercati ed ipermercati. Le catene che ad oggi hanno aderito all’iniziativa nell’Isola sono Auchan, Carrefour, Crai-Iper Simply, IperPanSuperPan, Meta, Pam, Sigma, Supercarni.

«La Biraghi Spa utilizza da sempre latte italiano nella convinzione del valore e della qualità dei prodotti italiani e condivide le ragioni economiche sottostanti alla tracciabilità dell'origine della materia prima - sostiene il presidente Bruno Biraghi - In quest'ultimo anno, caratterizzato da una pesante crisi della filiera di produzione lattiero-casearia italiana, la nostra azienda si è impegnata in un dialogo costante con le Istituzioni, le associazioni di categoria e i media per portare all'attenzione dell'opinione pubblica proposte potenzialmente risolutive della drammatica situazione vissuta da un comparto così importante per tutta l'agricoltura italiana. Siamo convinti che questo accordo possa diventare un modello per forme innovative e proficue di collaborazione tra i diversi attori della filiera». «Si tratta di un accordo storico, una speranza per i pastori sardi che stanno vivendo una delle peggiori annate degli ultimi trentacinque anni – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – con il latte pagato a 50centesimi, sotto i costi di produzione, meno della metà rispetto a due anni fa. Questa è la dimostrazione di quanto andiamo sempre sostenendo: l'importanza degli accordi di filiera che garantiscano da una parte un prezzo equo ai produttori e dall'altra un prodotto genuino e tracciato ai consumatori». «Questo è solo un primo passo di una collaborazione con una azienda seria che crede fortemente nel made in Italy e che sicuramente porterà grandi risultati a tutto il comparto – è il commento del direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - Questo accordo testimonia che un accordo tra le parti non solo è possibile, ma è anche reale e conveniente per tutti, anche nei momenti di maggiore difficoltà economica come quella di quest’anno».

Nella foto: un momento dell'incontro
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