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Red 3 giugno 2017
Turismo: nel sud Sardegna, tedeschi più presenti
Boom di polacchi, calano gli spagnoli. La località preferita è Muravera. I dati sono stati elaborati dal Consorzio Sardegna Costa Sud, che chiede alla Regione un maggiore coinvolgimento nell’elaborazione delle politiche di marketing e di accoglienza. Il Consorzio lancia anche la piattaforma InfoPoint WiFi per l’informazione turistica e la promozione territoriale


CAGLIARI - Come certificato dai dati recentemente diffusi dall’Assessorato regionale del Turismo, in Sardegna, nel 2016, gli arrivi e le presenze rispetto all’anno precedente sono aumentati rispettivamente del 10,4 e dell’8,9percento. Tuttavia, questi dati assumono valenze diverse se riferite alle singole province ed ai maggiori centri turistici sardi. Per avere un quadro maggiormente chiaro, con l'obiettivo di affinare i propri strumenti di marketing, con la collaborazione di Sintur sinergie turistiche, il Consorzio turistico Sardegna Costa Sud ha elaborato i dati ufficiali rilasciati dalla Regione e dalla Provincia di Cagliari per capire quale sia stato nel 2016 l’andamento turistico nei maggiori centri del Sud Sardegna (Cagliari, Villasimius, Pula, Muravera, Domus de Maria e Castiadas). «I consorzi sotto questo aspetto possono aiutare la Regione, i Comuni e tutti gli enti preposti a sostenere azioni di promozione maggiormente mirate - afferma il presidente del Consorzio Martino Di Martino - Con questa nostra iniziativa vogliamo quindi candidarci ad un ruolo attivo nell’elaborazione delle politiche di marketing e di accoglienza, perché siamo consapevoli che soltanto l’analisi corretta e mirata dei dati può aiutare gli operatori a fare i giusti investimenti. Oggi invece ci sentiamo esclusi dalle scelte regionali che non valorizzano chi opera nel territorio e che conosce meglio degli altri i punti di forza e le criticità del nostro sistema turistico».

Inoltre, il Consorzio intende puntare sulla promozione e l’informazione: ogni associato potrà infatti accedere alla piattaforma InfoPoint WiFi per diffondere gratuitamente informazioni sulle strutture turistiche e sul territorio. Nel 2016, il Sud Sardegna ha catalizzato il 19percento dei flussi turistici dell’intera Isola, con Pula e Villasimius che hanno raggiunto entrambi una quota del 4percento. A loro volta, i sei Comuni turistici che fanno parte di Visit South Sardinia (Cagliari, Villasimius, Pula, Muravera, Domus de Maria e Castiadas) assommano l’84percento del flusso turistico della provincia di Cagliari. L'anno scorso, le presenze turistiche complessive nel territorio della provincia di Cagliari sono state pari a 2.766.007, di cui il 63,3percento costituite da turisti italiani (1,752milioni) e per il 36,7percento da turisti stranieri (1,013milioni). Il 13,6percento dei turisti italiani è in realtà composto da sardi, ed è costituito dunque da isolani (in tutto 209mila) che scelgono il sud della loro regione quale località di vacanza. Dai dati emerge innanzitutto che rispetto alla media regionale (che ha fatto registrare una crescita degli arrivi dell’8,9percento e delle presenze del 10,4), il turismo nella provincia di Cagliari è cresciuto meno che gli altri territori, con un più 7,43percento negli arrivi ed un +5,75 nelle presenze. Si tratta della terza peggior performance, preceduta solo dal dato negativo (-0,83percento nelle presenze ed appena un +0,24 negli arrivi della provincia di Sassari, segno evidente del disimpegno di Ryanair dallo scalo di Alghero), e da quello dell’Ogliastra (+3,73percento nelle presenze e +4,34 negli arrivi). I territori che sono invece cresciuti di più in termini percentuali sono il Medio Campidano (+16,31 di arrivi e +27,68percento di presenze), Nuoro (+15,21 e +19,53percento), Carbonia-Iglesias (+14,29 e +16,05), Olbia-Tempio (+14,01 e +16,10) ed Oristano (+9,86 negli arrivi e è11,10 nelle presenze).

Come già sottolineato, Cagliari, Villasimius, Pula, Muravera, Domus de Maria e Castiadas assommano l’84percento del flusso turistico della provincia di Cagliari, per un totale di 2,556milioni di presenze. Muravera è stata la località maggiormente frequentata, con il 28percento delle presenze, seguita da Villasimius con il 21percento, Cagliari con il 20, Pula con 13percento, Castiadas con l’11 e Domus de Maria con il 7percento. La serie mensile dei dati evidenzia come tutte le località conoscano il loro picco ad agosto, in particolar modo Muravera, che supera le 200mila presenze, mentre è Cagliari ad avere un andamento più costante nel corso dei dodici mesi. Se si scorporano i dati tra presenze di turisti stranieri e turisti italiani, emerge invece come Cagliari sia l’unica località dove ad agosto gli stranieri conoscono un picco, mentre in quel mese, in tutte le altre località, la loro presenza cala sensibilmente. Il flusso turistico degli stranieri è comunque più costante: le presenze crescono a maggio ed a giugno, per poi salire ulteriormente e stabilizzarsi a luglio, agosto e settembre. Invece, per quanto riguarda gli italiani, il flusso cresce vertiginosamente da maggio ad agosto (dove tocca il picco con quasi mezzo milione di presenze), per poi precipitare a settembre e ad ottobre.

Interessante anche l’analisi delle provenienze. In termini assoluti, i turisti più presenti nei centri turistici del Sud Sardegna nel 2016 sono stati i tedeschi (oltre 276mila presenze), seguiti dagli svizzeri (181mila) e dai francesi (101mila). A seguire, i turisti del Regno Unito (100mila), della Russia (57mila), dell’Austria (43mila), della Polonia (31mila), dei Paesi Bassi (29mila), della Spagna (20mila) e del Belgio (19mila). In termini percentuali, sono cinque le provenienze che hanno visto crescere i visitatori, mentre altrettante hanno fatto registrare un segno negativo. Ad aumentare in maniera imponente, sono stati i turisti provenienti dalla Polonia, che sono cresciuti del 141percento. I visitatori provenienti dal Regno Unito sono cresciuti del 12percento, seguiti dagli svizzeri (7percento), dai russi (4,5) e dai tedeschi (poco meno del 2). Invece, a perdere quota sono stati soprattutto gli spagnoli (le loro presenze sono calate del 18,6percento), seguiti dagli olandesi (-7percento), dagli austriaci (-4,8), dai belgi (-5,3) e dai francesi (-0,45).
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