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Mariangela Pala 31 maggio 2017
Monumenti Aperti chiude con solo 12mila presenze: polemiche
Riscontro negativo per Monumenti Aperti all’Asinara e numeri delle presenze pressoché dimezzati in quasi tutti i siti aperti al pubblico nella due giorni della manifestazione. Le zecche hanno fatto scappare gli studenti impegnati a fare da guide turistiche nei diversi monumenti aperti sull’isola-parco, costringendoli a chiudere in anticipo le visite


PORTO TORRES - Riscontro negativo per Monumenti Aperti all’Asinara e numeri delle presenze pressoché dimezzati in quasi tutti i siti aperti al pubblico nella due giorni della manifestazione. Le zecche hanno fatto scappare gli studenti impegnati a fare da guide turistiche nei diversi monumenti aperti sull’isola-parco, costringendoli a chiudere in anticipo le visite. «Alcune zone erano completamente infestate dai parassiti - hanno lamentato i visitatori - e senza neppure un pronto soccorso in caso di possibile emergenza. Il venerdì precedente era stata fatta opera di disinfestazione da parte della Multiss, intervenuta nella notte per motivi precauzionali nei confronti di chi abita sull’isola.

Ma la presenza di flora e fauna legata allo stato del Parco richiederebbe trattamenti periodici. Il percorso monumentale dell’Asinara (Casa dei Fanalisti aperta per la prima volta, Casa del Parco riaperta dopo quattro anni, Cappella Austroungarica, Carcere di Campu Perdu, Domus de janas di Campu Perdu e Ossario) ha ottenuto in tutto 616 firme, quasi 400 in meno rispetto allo scorso anno. «Nell’isola si sono presentate le stesse criticità di sempre - hanno dichiarato alcuni insegnanti – dai trasporti alla mancanza di mezzi per chi aveva difficoltà a deambulare e poi pochi servizi disponibili per chi doveva attendere fino alla sera prima di imbarcarsi per rientrare».

Nella edizione di quest’anno sono state 12.114 le firme apposte sui registri, mentre nel 2016 Monumenti Aperti sui ventinove monumenti aperti gratuitamente al pubblico per due giornate si sono registrate quasi 17.500 presenze. I monumenti più visitati sono stati quelli dell’area archeologica di Turris Libisonis (Palazzo di Re Barbaro e Domus di Orfeo, Terme Maetzke, Domus dei mosaici marini e Terme Pallottino), con 939 firme, seguiti dalla Chiesa di Balai Vicino (809) e dal suo splendido paesaggio davanti al mare del Golfo dell’Asinara, tema quest’ultimo che è stato filo conduttore dell’edizione regionale di Monumenti Aperti. La Scuola De Amicis ha raggiunto ben 673 firme. A seguire la Necropoli di Via Libio 53 (633) e il Palazzo del Marchese (624) con i bambini che hanno presentato per la prima volta a Monumenti Aperti l’esposizione multimediale dedicata ad Andrea Parodi, inaugurata ad aprile.

Circa 290 persone hanno scelto di utilizzare il servizio gratuito del bus turistico cittadino e del bus navetta per Su Crucifissu Mannu, accompagnati dalle guide turistiche a bordo. «L’impegno dei ragazzi l’abbiamo potuto riscontrare durante le visite guidate – afferma l’assessora alla cultura, Alessandra Vetrano – ed è il principale obiettivo, che anche quest’anno è stato raggiunto. Monumenti Aperti ha un preciso significato: conoscenza, formazione, esperienza vanno a braccetto e consentono ai nostri studenti di avere piena consapevolezza della nostra storia». Resta però da correggere qualcosa per evitare che nella prossima edizione non si ripetano le stesse problematiche: l’interesse a conoscere una città nasce da quanto essa può offrire in termini di patrimonio architettonico, di bellezze naturali, di cultura, di storia, di offerta turistica, ma dipende anche da come questi beni sono valorizzati e presentati al mondo.


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