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Mariangela Pala 16 marzo 2017
Eph assicura: «per le bonifiche maestranze locali»
Di fronte alla Commissione ambiente e bonifiche presieduta da Giuliano Velluto la società si è impegnata a ricercare lavoratori locali per le prossime attività di bonifica di tubazioni e serbatoi, sala macchine, caldaie, evaporatori e impianto trattamento acque, trasporti, recupero del calcestruzzo, caratterizzazione, movimentazione e separazione dei materiali


PORTO TORRES - Sopralluogo della commissione Ambiente e Bonifiche del Comune di Porto Torres presieduta da Giuliano Velluto, ieri pomeriggio a Fiume Santo per incontrare i responsabili di Ep Produzione, azienda che gestisce la termocentrale, e di Ave, società che per conto di Eph sta effettuando i lavori di demolizione dei gruppi 1 e 2. La società ceca ha assicurato che l’attività di dismissione dei gruppi inattivi sta procedendo seppure a rilento. I responsabili di Eph hanno spiegato al sindaco Sean Wheeler presente insieme ad una delegazione della giunta le motivazioni per cui intendono mantenere gli impegni nel territorio. I gruppi 1 e 2 hanno cessato l'esercizio dalla fine del 2013.

Il piano operativo di bonifica ha dovuto subire uno stop nei primi mesi del 2015 per l'inchiesta sui presunti reati ambientali avviata dalla Procura di Sassari che ha determinato il sequestro dell'area, poi parzialmente dissequestrata alla fine del 2015. A ottobre del 2016 sono ripresi i lavori da parte di Ave. L'obiettivo manifestato da Ep è quello di arrivare alla conclusione della fase di decomissioning nel mese di gennaio 2018.

«Assieme alla Commissione abbiamo potuto approfondire con l'azienda madre e con la società esecutrice dei lavori lo stato delle opere e delle procedure delle bonifiche. L'area interessata – sottolinea il sindaco – fa parte del territorio di Sassari, ma le ricadute ambientali e occupazionali sono anche su Porto Torres. È opportuno perciò essere vigili e attenti anche su quanto accade a pochi chilometri dalla nostra città. Abbiamo chiesto a Ep di calendarizzare ulteriori incontri nei prossimi mesi, in modo da avere una fotografia precisa dello stato di avanzamento del progetto e permettere ai consiglieri comunali di approfondire argomenti che toccano i nostri concittadini». Come dichiarato dai tecnici, è stato portato a compimento circa il 20% del progetto. Sono state svolte caratterizzazioni, bonifiche da amianto negli edifici, demolizioni di tubazioni, pareti di sala macchine e trasformatori.

Sono in corso demolizioni di edifici e servizi ausiliari e nel secondo semestre del 2017 il cronoprogramma prevede la demolizione di sistemi antincendio, caldaie, servizi, ciminiera e impianti di rilancio acque reflue. Resta da far autorizzare dal Pubblico Ministero la bonifica dei serbatoi di olio combustibile ricadenti nell'area sequestrata. «Abbiamo accolto l'invito che i dirigenti della centrale ci avevano rivolto nelle scorse settimane – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giuliano Velluto – recandoci con il sindaco e i commissari a Fiume Santo non solo per apprendere informazioni dirette sull'utilizzo della manodopera locale, ma anche per visitare l'area in cui si sta attuando lo smantellamento dei gruppi. Attualmente sono impiegati nelle operazioni di bonifica circa 35 persone, di cui una ventina provenienti dal territorio. Su sette aziende contattate in questa prima fase, sei fanno parte dell'area compresa tra Porto Torres, Sassari, Sorso, Ploaghe, Alghero e Cagliari».

Di fronte alla Commissione, la società si è impegnata a ricercare lavoratori locali per le prossime attività di bonifica di tubazioni e serbatoi, sala macchine, caldaie, evaporatori e impianto trattamento acque, trasporti, recupero del calcestruzzo, caratterizzazione, movimentazione e separazione dei materiali. «Abbiamo chiesto ad Ave di tenere in considerazione imprese e manodopera del posto. Nella nostra area ci sono aziende e persone altamente specializzate in attività collegate agli impianti industriali – conclude Velluto – e ci auguriamo che questo progetto, molto importante dal punto di vista ambientale, possa anche valorizzare le professionalità che questo territorio esprime, soprattutto in un periodo di grave crisi occupazionale come quello che stiamo vivendo».
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