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Paola Correddu 22 febbraio 2017
L'opinione di Paola Correddu
Soccorso istruttorio ed eccesso di potere


Il Consiglio di Stato si è espresso respingendo il ricorso proposto da Ambiente 2.0. Di conseguenza, grazie alla sentenza del T.A.R. Sardegna del giugno 2016, l’appalto per la Nettezza Urbana del Comune di Alghero va affidato alla Ciclat, l’impresa arrivata seconda in base alla valutazione della stazione appaltante. Lo scenario in cui sono maturate queste due sentenze è quello di una città in cui tale servizio è attualmente gestito in proroga, ormai da 3 anni, da Aimeri, attraverso una sua controllata: Energeticambiente, e in cui il nuovo appalto stava per essere affidato dall’Amministrazione Comunale all’Ambiente 2.0 che è sempre una consorziata di Aimeri Ambiente. Insomma sempre Aimeri, un operatore del settore che sin da subito, da quando ha inglobato nel 2010 la Manutencop, ha mostrato la sua inefficienza e le sue numerose inadempienze.

Ricordiamo che fu l’Amministrazione Lubrano, nel 2012, ad avviare il nuovo bando di gara, completato e pubblicato dall’Amministrazione Bruno nel dicembre 2014. Il 27/10/2015, avviene l’aggiudicazione provvisoria in favore dell’Ambiente 2.0. Nel dicembre 2015 il R.U.P., responsabile unico del procedimento, avvia il procedimento di autotutela con annullamento dell’aggiudicazione provvisoria in quanto il Comune viene a conoscenza, grazie agli altri partecipanti, dell’omessa dichiarazione da parte di Ambiente 2.0 di pregresse risoluzioni contrattuali per “errori professionali”con altre pubbliche amministrazioni e ciò ne comporta l’esclusione. Ma, colpo di scena, il 18 gennaio 2016, lo stesso R.U.P. archivia il procedimento di annullamento e, facendo ricorso al “Soccorso Istruttorio”, valuta favorevolmente le controdeduzioni presentate dall’Ambiente 2.0 e con determina del 2.2.2016 procede all’aggiudicazione definitiva dell’appalto in suo favore.

I giudici del T.A.R. Sardegna con la loro sentenza che, su ricorso di Ciclat, annulla l’aggiudicazione provvisoria e permanente dell’appalto ad Ambiente 2.0, non si limitano a bacchettare quest’ultimo operatore proprio perché ha omesso di dichiarare le molteplici risoluzioni contrattuali, ben 12, con più Amministrazioni Pubbliche, configurando un comportamento assimilabile a dichiarazione falsa, ma bacchettano pesantemente anche l’Amministrazione Comunale che ha fatto uso improprio del “Soccorso Istruttorio”, strumento che secondo l’interpretazione restrittiva dei giudici non poteva essere usato quando la parte privata è responsabile volutamente di dichiarazioni infedeli.

Il Consiglio di Stato, nel ribadire che le dichiarazioni mendaci su requisiti di importanza vitale sono motivo di esclusione dei partecipanti ad una gara d’appalto, confermano anche le conclusioni dei giudici di primo grado a proposito dell’impossibilità di utilizzo del “Soccorso Istruttorio” in caso di dichiarazioni non veritiere. Il Consiglio sottolinea come l’Amministrazione Comunale abbia manifestato illogicità e irragionevolezza nella valutazione della gravità dei molteplici errori professionali commessi da Aimeri Ambiente con un “eccesso di potere” ,ritenendo non connotati di gravità tali pregressi errori a causa di una valutazione palesemente generica che ha visto il Comune non soffermarsi a considerare la gravità del singolo inadempimento, fondando conseguentemente le proprie motivazioni su presupposti palesemente incongrui e contradditori.

Parole pesanti quelle del Consiglio di Stato, ancor più di quelle del T.A.R. Sardegna, che sanciscono l’incapacità valutativa e la superficialità di questa Amministrazione. Sarebbe interessante sapere chi ha individuato il R.U.P. del procedimento e con quali criteri, cosa ha indotto il R.U.P. a cambiare idea nell’arco di 18 giorni, se il R.U.P. ha agito per proprio conto assumendosi tutta la responsabilità della decisione di procedere comunque all’affidamento definitivo ad Ambiente 2.0 o se questa decisione sia stata concordata con la parte politica.

Sarebbe utile capire come mai non siano state tenute in considerazione le decisioni prese da altre Amministrazioni Comunali che, specificamente procedimentalizzate e intervenute a seguito di un iter ben documentato, hanno deciso di rescindere il contratto con Aimeri Ambiente. E come mai non si sia tenuta in considerazione l’esperienza diretta fatta con Aimeri, assolutamente disastrosa. La componente politica dell’Amministrazione Comunale di Alghero non può sottrarsi a queste domande, ha il dovere di rispondere a tutti quei cittadini che, pur pagando regolarmente i tributi, vedono la loro città preda dell’incuria e dell’abbandono. Questa scelta “illogica ed irragionevole” ha fatto perdere alla città due anni di tempo e, molto probabilmente perderemo anche quello in corso. E siccome anche il tempo è denaro, è necessario che chi è stato eletto si assuma pubblicamente le responsabilità di questo danno.
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