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Red 17 febbraio 2017
Santà sarda verso la mobilitazione
Preoccupa tanto, il lavorio che dovrà compiere il direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano, che dovrà giocoforza tagliare per contenere la spesa. A marzo i sindacati Cgil, Cisl e Uil, sono pronti a scendere in piazza al fianco dei lavoratori


CAGLIARI - Sindacati sardi sul piede di guerra, pronti a dar battaglia sulla sanità. A marzo i sindacati Cgil, Cisl e Uil, sono pronti a scendere in piazza al fianco dei lavoratori per denunciare una situazione che rischia di precipitare. E i sindacati, nonché i lavoratori del comparti, sono allarmati dai rumors che arrivano dal settore. Un comparto che rischia di far arretrare l’isola sino agli anni 50. Preoccupa tanto, il lavorio che dovrà compiere il direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano, che dovrà giocoforza tagliare per contenere la spesa. Chiaro che se da una parte si sbandiera il mantenimento di standard assistenziali, e al contempo si compiono tagli, il rischio di fare macelleria sociale, rischia di materializzarsi. Non si dimentichi che il contratto dell’incarico del Direttore Generale dell’Ats è vincolato al raggiungimento degli obiettivi.

Così, se gli obiettivi sono la razionalizzazione delle risorse, termine tecnico per dire contenimento, quindi tagli, il modo per raggiungerli passa attraverso atti impopolari che dovranno giocoforza avere impatto anche con la collettività se non anche con chi nella sanità lavora.
Chi lavora nella sanità, leggi medici, infermieri e comparto amministrativo, da tempo lamenta tagli che si ripercuotono sui livelli complessivi di assistenza, e con allungamento di tempi e delle liste di attesa. Che il comparto non navighi nel mare calmo, lo ha toccato con mano che si avvicina al sistema per la prima volta. Liste d’attesa lunghissime, reparti sguarniti, segmenti di assistenza esternalizzati, tutto conseguente a una politica di razionalizzazione (tagli) che si percorre da almeno un ventennio.

Ora con l’avvento dell’Ats, Azienda per la tutela della Salute, unica regionale, il super manager dovrà fare un lavoro di tagli ulteriori, accorpando servizi, in una ottica che lascia perplessi per primi gli addetti ai lavori. Con questa premessa, i sindacati chiedono di essere sentiti, e accusano l’assessore Arru di voler scappare dalle proprie responsabilità. L'esponnete della Giunta regionale, dal canto suo, risponde di essere disponibile a ogni dialogo. La lunga partita a scacchi è solo all’inizio, e il perdente, manco a dirlo, ancora non si vede, sebbene si capisca da tempo, che chi ci perderà è il sistema complessivo di assistenza, di rimbalzo i cittadini, ignari sovente, di capire cosa si stia decidente nel segreto dei palazzi
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