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Red 4 febbraio 2017
«Porto senza regole e padroni»
«La situazione è allarmante», dichiarano Graziano Porcu e Roberto Ferrara, portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle, relativa alla grave situazione di stallo legata alla gestione del porto di Alghero ed alle conseguenti condizioni di incuria ed abbandono in cui versa la struttura


ALGHERO - «Il porto di Alghero, oggi, è soltanto lo sfondo (sfocato) di una bella cartolina turistica dalla Riviera del Corallo. La situazione è terribile e va oltre ogni immaginazione. La realtà dei fatti sconvolge - affermano i portavoce del Movimento Cinque Stelle Alghero in Consiglio comunale Graziano Porcu e Roberto Ferrara - perché fotografa una struttura che versa in uno stato indecoroso, in balia dei disservizi legati alle manutenzioni ordinarie e alla raccolta dei rifiuti oltre che ostaggio di una disomogenea organizzazione dei servizi. Il tutto frutto di una totale e consapevole assenza di pianificazione e di una programmazione a medio e lungo termine».

Porcu e Ferrara sottolineano come il porto sia un'infrastruttura strategica, come l’aeroporto. In entrambi i casi, «è disarmante constatare come la gestione politica e partitica di risorse così preziose sia diventata problema reale per la collettività algherese. Pochi servizi e male organizzati, sporcizia ovunque e mancanza di un soggetto incaricato di pulire, sosta selvaggia di camper, parcheggio non autorizzato di auto e mezzi da lavoro sprovvisti di pass e non autorizzati». Ma per i 5 stelle non basta. «Da anni, inoltre, il porto fa i conti con l’ingombrante problema della giostra, convivenza difficile da vivere e sopportare, senza contare la questione cantieri nautici: non ci sono forme di eterocontrollo, le operazioni (anche le più delicate e potenzialmente pericolose) si svolgono in zone di passaggio di pedoni e autovetture, mentre muletti non targati ne autorizzati alla circolazione stradale trainano barche su carrelli e invasi arcaici. Il quadro è desolante».

Per i due portavoce, il porto di Alghero è «una barca a vela bloccata in mezzo al mare dalla bonaccia: i venti della Regione Sardegna non soffiano ormai da troppo tempo e in questa situazione, insostenibile, non si può più andare avanti. Proprio la Regione ha un ruolo cruciale e decisivo sulla vicenda. Nel 2015, l’Istituzione regionale sembrava finalmente essere in grado di sbloccare l’annosa questione della gestione del porto algherese, con tanto di bando internazionale in rampa e progetti presentati a Cagliari in Via Roma. In maggio il Gruppo Marinedi (1600 posti barca, 400 occupati e un project financing da 25/30milioni di euro) e il Consorzio del Porto, con un suo progetto alternativo, si fanno avanti con le rispettive proposte. Il dibattito è aperto, così come la partita politica. Ma il nodo marinaio non si scioglie, perché l’iter non va avanti».

«Considerata la vitale importanza del porto per la città di Alghero e i suoi abitanti, perché la situazione non si sblocca? È un obbligo, quasi un dovere, per la Regione Sardegna esprimersi a riguardo, motivando la sua posizione ma prendendo una posizione». Il Movimento Cinque Stelle Alghero non si schiera con l’una o l’altra proposta, attende invece che la Regione applichi l’una o l’altra o che le bocci entrambe, perché solo così «si potrà procedere e attuare un programma oppure valutare altre soluzioni funzionali al raggiungimento dell’obiettivo ultimo, una dignitosa gestione del porto. Il porto ha enormi potenzialità e va valorizzato, i suoi servizi vanno potenziati quando non addirittura creati, deve essere riqualificato, deve rispondere ai giusti canoni di decoro urbano, deve essere fruibile, vivibile, sicuro e appetibile per la comunità», concludono Graziano Porcu e Roberto Ferrara.
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