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Red 4 gennaio 2017 video
Emarginazione e povertà: alla Caritas solo algheresi
Quasi 9mila pasti in meno nel 2016 ma sono quasi tutti richiesti da algheresi e famiglie. La prima grande differenza rispetto agli anni passati, infatti, è la quasi totale assenza degli extracomunitari. L'intervista a don Giuseppe Curcu


ALGHERO - Quasi diecimila pasti in meno nel 2016 alla Caritas di Alghero: 29mila contro i 38mila dell'anno precedente. Un dato positivo se si fa riferimento ad un netto calo della richiesta, ma ingannevole se lo si limita ad un valore meramente numerico. La prima grande differenza rispetto agli anni passati è la quasi totale assenza degli extracomunitari che hanno usufruito saltuariamente della mensa solo l'estate, sostituiti da un numero sempre più crescente di residenti, in particolare di famiglie con figli a carico. Spariscono gli stranieri

Se nel 2015, dunque, la percentuale di comunità straniere si attestava intorno al 30%, oggi la quasi totalità dei pasti è consumata dai locali. Tra questi anche qualche persona senza fossa dimora (una decina), compreso donne, come non era mai avvenuto in passato. L'età media è tra i 40 e 50 anni. Buone notizie dall'altro servizio "principe" nella sede storica di via XX Settembre, la Casa accoglienza dei detenuti che nel 2016 ha accolto circa 700 ospiti.

Persone provenienti dalle case circondariali di Alghero, Sassari, Oristano e Mamome, e originari da tutto il mondo: 43% dai paesi europei; 50% dall'Africa e il restante dall'Italia. Nel nuovo anno la volontà di Curcu e la sua squadra di oltre 200 volontari (ma un altro centinaio è a disposizione dalla varie parrocchie di tutta la Diocesi) è quella di attivare i laboratori a disposizione dei detenuti per formarli e assisterli nel reinserimento sociale. Qualcuno è già impiegato nella mensa e nelle attività di manutenzione dei locali. Si tratta di progetti pilota per cui la Diocesi Alghero-Bosa si distingue a livello nazionale: come nel caso di Ortolando, un programma di recupero nei terreni appartenenti alla chiesa e messi a disposizione per le colture e la formazione agraria.

Nella foto: Don Giuseppe Curcu

Prima pubblicazione 3 gennaio alle 18
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26/3/2024
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