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Red 20 dicembre 2016
La mostra di Franco Nonnis in Aeroporto
L’opera visualizza una situazione di partenza, composta da dodici manichini tra uomini, donne ed un bambino, che cercano di restare il più possibile uniti, quasi a cercare conforto e forza l’un l’altro


ALGHERO - "Viaggiatori" è il titolo dell’istallazione dell’artista Franco Nonnis esposta nella Main Hall dell’Aeroporto di Alghero. L’opera visualizza una situazione di partenza, composta da dodici manichini tra uomini, donne ed un bambino, che cercano di restare il più possibile uniti, quasi a cercare conforto e forza l’un l’altro.

L’impatto di colori e forme è particolarmente forte ed attraente e favorisce spunti di riflessione ai visitatori. “Viaggiatori” è dedicata a tutte le persone in cerca di opportunità di vita e di futuro, che in valigia, oltre a disperazione, portano via con sé valori e capacità di esprimerli; è il racconto di un esodo senza tempo, che impoverisce il nostro territorio ed ha sempre più protagonisti.

Franco Nonnis vive e lavora tra Cagliari, sua città di origine e Londra e collabora con gallerie di Londra, Zurigo e Buenos Aires. La sua pittura è istintiva, surreale e giocosa quasi a ricordare i murales metropolitani. Le sue opere catturano un mondo immaginario popolato da personaggi, oggetti, segni che si perdono tra l’antico ed il contemporaneo. Le opere di Franco Nonnis saranno esposte sino al 15 Gennaio 2017 nella Main Hall dell’Aeroporto di Alghero.












Note dell’Artista Franco Nonnis
In questi anni ci siamo “abituati” agli sbarchi di popolazioni africane sulle nostre coste, scappano da fame e guerre, un crescendo di tragedie ci ha mostrato il volto crudele di una vera e propria FUGA di massa, donne, vecchi, bambini, uomini disperati che cercano un riparo per le proprie famiglie, morti in mare come mai era successo, difficile da accettare, ha colpito più di una coscienza, ha colpito me e nel 2015 e’ nata FUGA, una sequenza di 11 opere che raccontano la tragedia dell’immigrazione e gli errori di una classe politica inadeguata e in malafede.
Ma mentre tutto ciò’ accadeva, si compiva un’altra tragedia, più’ silenziosa, meno televisiva, minimizzata, la fuga degli italiani dall’Italia e soprattutto dalla nostra Sardegna, giovani, meno giovani, alla ricerca di lavoro e dignità, alla ricerca di un futuro non più’ possibile nel proprio Paese, alla ricerca di valori sociali da condividere, da trasmettere ai propri figli.
Mi sento toccato direttamente, la negazione del futuro uccide chiunque, la ricerca di nuove occasioni di vita può’ essere disperata, lunga, difficile, ti senti sconfitto, la tua “comfort-zone” scompare, sei costretto a mettere in gioco i tuoi talenti, scoprirli, raccontarli, metterli a disposizione della tua prospettiva futura, devi conquistare la consapevolezza di averli e avere il coraggio di mostrarli …….. con determinazione.
Scavo nelle mie origini, storie che conosco o che mi faccio raccontare, storie di persone che hanno dovuto prendere in mano la propria vita sempre, origini umili, territori socialmente difficili, natura ingenerosa, montagna, neve, banditi, isolamento. Scopro che c’e’ un popolo che ha conservato valori e conoscenza del saper-fare nonostante le difficoltà, riscopro le mie radici, le persone che questi sacrifici li hanno compiuti, che attraverso quelle scelte, hanno permesso a me di avere una vita migliore. Allora allo smarrimento si contrappone l’orgoglio, la riconoscenza verso quelle persone che si sono battute per me, superando guerre, fame, banditi e solitudine, scopro che quegli uomini e quelle donne sono stati molto più di quanto io li abbia mai considerati, erano forti e onesti, innovatori, sapevano guardare in faccia la realtà senza mai sfuggirle, hanno costruito il loro futuro attraverso un lavoro incessante e quotidiano, aprivano strade nuove, cercavano e trovavano nuovi orizzonti. Avevano una visione positiva della vita.
Oggi assistiamo alla partenza di “tanti”, giovani e non, un popolo ricco di valori che esoda ma non dimentica le proprie origini, forza e orgoglio da trasmettere alle generazioni future, possiede il valore del saper fare, del guardare avanti con determinazione, superando gli ostacoli che la vita inevitabilmente presenta, guidati da lealtà, dignità e rispetto del prossimo, un popolo che parte e spera di tornare.
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15:19
La Biennale aprirà i battenti a Venezia sabato 20 aprile e si concluderà il 24 novembre. Un significativo riconoscimento per l’artista, per il Museo di Orani, che conserva la più importante collezione al mondo delle sue opere, ma anche per l’intera Sardegna


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