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Olbia 24notiziealgheroCronacaAeroporto › Borlotti sfida Sogeaal: «ora Corte dei Conti»
Red 7 dicembre 2016
Borlotti sfida Sogeaal: «ora Corte dei Conti»
«Definitivo il mio proscioglimento dall´indagine penale, perchè i fatti in ordine ai reati ipotizzati non sussistono», dichiara l´ex direttore della Società di gestione dell´aeroporto di Alghero che si appella alla Corte dei Conti e alla Regione contro gli attuali vertici


ALGHERO – Oggi (mercoledì), il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sassari Carmela Serra ha reso note le motivazioni della sentenza emessa il 15 luglio [LEGGI], nella causa penale che vedeva uno contro l'altro la Sogeaal e l'ex direttore Umberto Borlotti. Nei termini previsti, il pubblico ministero non ha proposto impugnazione e sul provvedimento è stata apposta l’annotazione di irrevocabilità ritirata dal legale della difesa Franco Luigi Satta. «Finisce così definitivamente – dichiara Borlotti - una brutta pagina che incolpevolmente mi ha visto vittima di attacchi strumentali, diffamazioni e allontanamento dal lavoro. Tutto l’impianto accusatorio, originato da un esposto della Sogeaal, è stato ritenuto “non comprensibile” e “infondato” da parte del giudicante».

L'ex manager spiega di non avere nessun risentimento nei confronti della società, «alla quale sono e sarò sempre vicino, ma le azioni poste in essere nei miei confronti da parte degli attuali vertici della Sogeaal sono solo frutto di una volontà persecutoria con l’unico obiettivo di allontanarmi per impedirmi di svolgere il mio ruolo di direttore generale. Le vicende giudiziarie che in questi ultimi sette anni mi hanno visto sempre vincitore nelle controversie riguardanti il mio operato da direttore della società hanno determinato un danno economico ed erariale elevatissimo. Adesso basta, credo sia giunto il momento che la Corte dei Conti e/o la proprietà pubblica azionino una procedura risarcitoria nei confronti dei quei componenti del Cda e dell’attuale Dg, che ostinatamente hanno voluto e reiterato una lacerante battaglia legale e relazionale a tutto campo con l’unico intento di tenermi fuori dall’azienda e farmi cedere psicologicamente».

«Non è giusto che le conseguenze e i danni vengano pagate da” pantalone” - prosegue Borlotti - perché è troppo comodo fare i prepotenti con i soldi pubblici. Sono io che ho un giudizio totalmente negativo nei confronti di tutti i vertici della Sogeaal che si sono succeduti dal 2009 ad oggi. Questi ultimi, come in un disco rotto, invece di analizzare umilmente il proprio operato e fare qualche mea culpa, sono ossessionati nel guardare sempre la gestione precedente. Certamente, in quindici anni saranno stati fatti errori in buona fede, ma dissento dalle loro critiche esasperate, perché vogliono falsare la realtà con una rappresentazione strumentale: sui disastri gestionali dal 1994 al 2009; sul raggiungimento della cosiddetta “normalizzazione” gestionale; sul fatto che la politica non abbia influito in questi ultimi sette anni sulla gestione del personale e delle consulenze; sui rapporti intercorrenti con i vettori fino al 2009; sulla crescita esponenziale dei ricavi commerciali cosiddetti “non aviation” degli ultimi anni».

«Ultimamente – ricorda l'ex direttore generale - la società ha rischiato veramente il fallimento e solo grazie ad un poderoso intervento economico pubblico/privato si è salvata, nonostante dal 2009 l’attuale management abbia: ricevuto 12milioni (comprensivi di 6milioni per co-marketing non erogato) per una ricapitalizzazione che sanava completamente il passato; ricevuto sempre tutti i contributi co-marketing corrispondenti a quelli erogati per circa 30milioni; ereditato uno zoccolo di 1,5milioni di passeggeri; ereditato 4,5milioni di fondi per il miglioramento dell’aerostazione; ereditato la possibilità di ottenere fondi ex Fas pari a circa 14milioni per precedenti richieste; ereditato una concessione quarantennale; ereditato una società con la certificazione di qualità; ereditato la base di Ryanair; ereditato sopravvenienze attive maturate negli anni antecedenti il 2009, per circa 3,5milioni, potendo così raggiungere nel 2011 il cosiddetto attivo di bilancio (che altrimenti avrebbe registrato una perdita così come tutti i successivi bilanci)».

«Nonostante la cospicua eredità ricevuta, la conclusione di questo settennato sarà ricordato per la drastica perdita del traffico, per il peggioramento dei risultati di bilancio, per la perdita del capitale sociale, per il deterioramento delle relazioni industriali, per l’esasperazione dei contenziosi, per la perdita di posti di lavoro indiretti e per il rischio di un ridimensionamento dei livelli occupazionali diretti, per la crisi economica indiretta generata. In questi anni sono cresciuti solo i manager. I lavoratori, il territorio i cittadini non hanno fatto nulla di male per meritarsi le conseguenze di questa censurabile gestione aziendale», conclude Umberto Borlotti, che si rende disponibile ad un incontro pubblico «per dare evidenza delle mie affermazioni (e di molto altro)se necessario in contraddittorio con gli attuali vertici societari, che spero comunque esauriscano quanto prima il loro mandato».

Nella foto: Umberto Borlotti
17:10
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