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Mariangela Pala 30 novembre 2016
Porto Torres, rifiuti: Fit-Cisl e Fiadel proclamano lo sciopero
Considerato che da qualche tempo si richiede inutilmente il rispetto dell’accordo per la costituzione di una società consortile, le segreterie territoriali Fit Cisl e Fiadel proclamano lo stato di agitazione e aprono la procedura di raffreddamento contro il raggruppamento temporaneo di impresa costituito da Ambiente 2.0 e Asa


PORTO TORRES - Considerato che da qualche tempo si richiede inutilmente il rispetto dell’accordo per la costituzione di una società consortile, le segreterie territoriali Fit Cisl e Fiadel proclamano lo stato di agitazione e aprono la procedura di raffreddamento contro il raggruppamento temporaneo di impresa costituito da Ambiente 2.0 e Asa, aggiudicatarie dell'appalto di raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani nel Comune di Porto Torres. «La situazione è diventata insostenibile, - dichiarano i segretari generali Fit-Cisl e Fidel, Giuliano Deliperi e Sandro Ligia - l'utilizzo promiscuo dei dipendenti tra le aziende, le precarie condizioni igienico sanitarie del cantiere e delle dotazioni antinfortunistiche, il mancato versamento dei contributi ai fondi pensione e la mancata consegna dei tiket, oltre alla cattiva organizzazione del lavoro che pregiudica gravemente lo svolgimento del servizio, sono motivi più che validi per avviare le procedure che porteranno inevitabilmente ad azioni di sciopero».

In seguito all’incontro, tra le aziende aggiudicatarie del servizio, l’amministrazione comunale e i sindacati, conclusosi con un niente di fatto circa la costituzione di una società consortile, sembra che l’unica alternativa per addivenire ad una soluzione sia lo sciopero dei lavoratori dipendenti delle società Ambiente 2’0 e Asa. «Il miraggio della società consortile, cura di tutti i mali resta tale, i tempi si allungano ma il servizio e i lavoratori non possono più aspettare», aggiungono Deliperi e Ligia.

Le aziende avevano ammesso di non poter garantire sul termine di costituzione della struttura consortile. «Per questo non siamo più disposti ad attendere, - proseguono i segretari Fit-Cisl e Fidel - dopo otto mesi la pazienza è finita, pretendiamo risposte chiare e concrete, dalle aziende e dall'amministrazione comunale, devono spiegare il senso di questo gioco al rinvio, o forse è necessario che dopo Alghero la Guardia di Finanza faccia chiarezza sulla vicenda».

I sindacati contestano le gravi inadempienze nell’utilizzo dei mezzi e del personale, il mancato rispetto dei contratti collettivi, l’inosservanza delle norme relative alla sicurezza, «alcuni lavoratori sono costretti a lavorare senza i prescritti dispositivi di protezione individuale con mezzi mai lavati e il cantiere non a norma», precisano, «a cui si aggiungono i mancati versamenti dei contributi e il continuo ritardo nel pagamento dei buoni pasto». Ragioni che vedono costrette le segreterie sindacali Fit Cisl e Fiadel a proclamare lo sciopero e a richiedere contestualmente l’avvio della procedura di raffreddamento.


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