Red
24 novembre 2016
Teatro: L´Opera Buffa sbarca ad Arzachena
Arie e duetti, pagine belcantistiche e struggenti e leggiadre melodie per un viaggio tra i capolavori de “L´Opera Buffa”, con il concerto lirico in cartellone domani, venerdì 25 novembre, alle ore 21, all´Auditorium Comunale di Arzachena, per un nuovo appuntamento sotto le insegne di “In Itinere"
ARZACHENA - Arie e duetti, pagine belcantistiche e struggenti e leggiadre melodie per un viaggio tra i capolavori de “L'Opera Buffa”, con il concerto lirico in cartellone domani, venerdì 25 novembre, alle ore 21, all'Auditorium Comunale di Arzachena, per un nuovo appuntamento sotto le insegne di “In Itinere”. Prosegue la stagione concertistica “itinerante” a cura dell'Accademia Musicale “Bernardo De Muro” con la direzione artistica di Fabrizio Ruggero, con il patrocinio ed il sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma della Sardegna, e dei Comuni di Arzachena, San Teodoro, Santa Teresa di Gallura e Palau.
Sotto i riflettori, quattro giovani e brillanti interpreti (il soprano Nila Masala, il tenore Mauro Secci, il baritono Nicola Ebau ed il basso Alessandro Abis, già applauditi su importanti palcoscenici dell'Isola e della Penisola, accompagnati al pianoforte da Andrea Mudu), alle prese con una preziosa antologia incentrata sul gioco delle passioni, in chiave ironica e maliziosa. Focus sulla forma di teatro musicale (nata a Napoli nel Diciottesimo Secolo come opera comica e piccolo divertissement), che sposa eleganza e leggerezza, emozioni e divertimento per un intrigante affresco di varia umanità, in alcune delle più felici declinazioni, firmate da compositori come Wolfgang Amadeus Mozart, Giochino Rossini, Gaetano Donizetti e Giacomo Puccini.
Un raffinato recital sulle note del “Don Giovanni” mozartiano (da Madamina, il catalogo è questo al duetto Là ci darem la mano) e di altri gioielli sonori frutto del sodalizio tra il genio salisburghese ed il librettista Lorenzo Da Ponte, come “Così fan tutte” (Una donna a quindici anni ed In uomini, in soldati, oltre ad E' amore un ladroncello) e “Le nozze di Figaro” (In quegli anni, in cui val poco) dalla trilogia di Beaumarchais. Sempre nel segno di Beaumarchais, il celeberrimo e quasi proverbiale “La calunnia è un venticello” da “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, anche autore de “Il turco in Italia” e della deliziosa “Cenerentola” (Un segreto d'importanza e Miei rampolli femminini). Tra le melodie ormai entrate nell'immaginario, non poteva mancare “Ombretta sdegnosa del Missisipì” da “La Pietra del Paragone” di Gaetano Donizetti, insieme alle arie e cavatine del suo “L'Elisir d'Amore” (Udite, udite, o rustici, Come Paride vezzoso, e la stupenda Una furtiva lagrima), mentre dal “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini arriva il persuasivo “Avete torto!” di Rinuccio, un icastico ritratto del protagonista della celebre beffa ricordato da Dante nella sua Commedia.
(Foto @Spm)
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