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Red 10 novembre 2016
Parco, dipendenti in bilico: Parla Mariani
«La questione del personale attivo nel Parco naturale regionale di Porto Conte ha rilevanza regionale», spiega il direttore del Parco, che sgombra in un colpo solo le illazioni e strumentalizzazioni dell'ultim'ora sulla situazione del dipendenti Ati/Ifras. Il consigliere comunale Alessandro Nasone chiede la convocazione di un Consiglio Comunale urgente con la presenza del direttore Mariani


ALGHERO – «La questione del personale attivo nel Parco naturale regionale di Porto Conte ha rilevanza regionale». E ancora: «fin dalla sua istituzione il Parco non ha mai avuto una propria struttura diretta di personale, eccettuato il direttore. Tanto le figure tecniche ed amministrative (dieci unità, compresi gli educatori ambientali), quanto gli operai addetti alla manutenzione delle infrastrutture, degli immobili e del verde pubblico (venti unità), hanno assicurato le loro prestazioni sulla base di contratti a termine ed a progetto». Bastano poche parole al direttore del parco regionale di Porto Conte, Mariano Mariani, a sgombrare con un colpo solo le illazioni e strumentalizzazioni dell'ultim'ora sulla situazione dei dipendenti Ati/Ifras. La cui vertenza con la Regione Sardegna è aperta da circa un anno. C'è di più: non sarebbe mai stato fatto alcun bando pubblico per la copertura delle figure professionali richieste a Tramariglio.

Negli ultimi anni, sulla base di una convenzione tra Parco ed Ati/Ifras, nell’ambito dell’Accordo nazionale fra la stessa Ati, il Ministero del lavoro e l'Assessorato Regionale del Lavoro (la convenzione è stata successivamente prorogata sulla base di leggi regionali con scadenza ultima al 31 dicembre 2016), è stato possibile usufruire di maestranze che hanno consentito al Parco di operare in diversi ambiti per la manutenzione di sentieri naturali, piste ciclabili, immobili in comodato d'uso. Percorso diverso ha invece riguardato i tecnici e gli amministrativi che hanno operato fino al 2014, sulla base di contratti di somministrazione attraverso società interinali e dal 2015 al 31 dicembre 2016, anche loro sulla base della convenzione Ati/Ifras.

«Appare chiaro pertanto - evidenzia Mariani - come la questione del personale del Parco esuli da questioni locali e sia strettamente legata ad una vertenza di dimensione regionale che vede coinvolti nel complesso oltre 500 dipendenti del Gruppo Ifras e molti Comuni della Sardegna che con Ifras hanno sottoscritto convenzioni analoghe a quella sottoscritta dal Parco di Porto Conte. La soluzione della vertenza Ati/Ifras è oggi sul tavolo della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale. Da tempo, è noto che è intendimento dell’Esecutivo regionale non confermare la convenzione Ati/Ifras e fare ricorso ad un bando di gara internazionale per i medesimi servizi con una clausola per la salvaguardia del personale Ifras. Nelle more del bando, da notizie ufficiose, potrebbe essere concessa ad Ati/Ifras una proroga tecnica».

A prescindere dalla delicata situazione tra la Regione Autonoma della Sardegna e l'Ati, «già da diversi mesi il Parco, in stretto raccordo con il Comune di Alghero, ha già avviato un percorso amministrativo, nel quadro delle prerogative offerte allo stesso in quanto azienda speciale ed ente pubblico economico, per la soluzione delle criticità legate alle forme di precariato del Personale, che si sono protratte nel tempo, e per potersi dotare di una propria struttura diretta e stabile», conclude la direzione del Parco.

Sull'argomento, interviene il consigliere comunale Alessandro Nasone, che sottolinea come il Parco «attualmente è una riserva che non si regge sulle sue gambe e gli unici introiti sono i progetti europei per la salvaguardia della flora e della fauna, senza un reale progetto di sviluppo e integrazione con la città e il suo tessuto economico». Per Nasone, il Parco avrebbe tutte le carte in regole per creare reddito e assumere i lavoratori in proprio. «Un parco che può essere il motore dello sviluppo turistico della nostra città non solo attraverso le sue ricchezze naturalistiche e i percorsi naturali, ma anche attraverso i musei di Casa Gioiosa e il patrimonio archeologico che non ha pari in nessuna parte della Sardegna». Per questo, Nasone chiede la convocazione di un Consiglio Comunale urgente alla presenza del direttore del Parco «per capire quale dovrà essere il futuro della Riserva e la strada che dobbiamo percorrere urgentemente per salvare il posto di lavoro dei dipendenti. Ad Alghero, ogni giorno si sente sempre di più la mancanza di programmazione e progettualità nello sviluppo economico. C'è necessità di un repentino cambio di rotta», conclude Nasone.

Nella foto: Mariano Mariani


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