A.B.
22 ottobre 2016
«La salute mentale in Italia è un disastro»
L’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale denuncia il grave stato di crisi in cui versano la stragrande maggioranza dei servizi territoriali di salute mentale in Italia
CAGLIARI - L’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale denuncia il grave stato di crisi in cui versano la stragrande maggioranza dei servizi territoriali di salute mentale in Italia. Dall’analisi della situazione nelle diverse regioni d’Italia, il quadro emerso è disastroso e crea allarme e preoccupazione nelle migliaia di famiglie rappresentate dall’Unasam e negli stessi operatori dei servizi. Con una lettera aperta indirizzata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin ed ai presidenti delle Regioni, l’Unasam denuncia servizi di salute mentale con piante organiche ridotte del 50percento e con l’assenza di tutte le figure professionali previste dal Progetto Obiettivo Nazionale Salute Mentale tutt’ora in vigore. Per Gisella Trincas, presidente nazionale dell’Unasam: «I servizi di salute mentale non in grado di attuare adeguata e puntuale presa in carico, ridotti ad ambulatori psichiatrici che intervengono prevalentemente sulle urgenze con farmaci e Tso. I servizi sono impossibilitati a garantire progetti terapeutici riabilitativi individuali, con il coinvolgimento attivo e responsabile degli utenti e loro familiari, orientati alla ripresa e all’emancipazione sociale».
Inoltre, la lettera denuncia «l’inadeguatezza dei Centri di Salute Mentale, per la maggioranza, aperti soltanto alcune ore al giorno, o qualche giorno o ora alla settimana; la Direzione Nazionale dell’Unasam, denuncia inoltre la grave involuzione culturale che tale situazione di gravità sta determinando nella maggior parte dei servizi, con la ripresa e la legittimazione di pratiche coercitive e istituzionalizzanti». La Direzione invita il ministro alla Sanità, i presidenti delle Regioni e gli assessori regionali alla Salute ad: «assumere un rinnovato e urgente impegno sulla questione “Salute Mentale”, che costituisce una delle emergenze prioritarie nel nostro Paese. Rimettendo al centro dell’intervento pubblico la persona umana con la complessità dei bisogni che esprime nella sua condizione di sofferenza, a partire dalle situazioni di maggiore gravità e complessità».
L’Unasam chiede che con ogni urgenza vengano assunte le seguenti iniziative: la convocazione urgente della seconda Conferenza Nazionale sulla Salute Mentale, che dal 2001 non è stata più convocata; la ricostituzione della Commissione Nazionale Salute Mentale, al Ministero della Salute, che non viene convocata dal 2008 ed una disposizione ministeriale che obblighi le Regioni al rispetto ed alla piena applicazione delle leggi 180/78, 833/78, 9/2012, 81/2014, 328/2000 e del Dpr del 7 aprile 1994–primo Progetto Obiettivo Nazionale Salute Mentale 1994-1996, Dpr del primo gennaio 1999–secondo Progetto Obiettivo Nazionale Salute Mentale, del Piano d’Azione 2013/2020 dell’Europa e dell’Oms, della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il non rispetto di queste norme ha determinato grave pregiudizio alla salute di migliaia di cittadini italiani, determinando cronicità e grave danno alle famiglie ed all’intera comunità. La Direzione Nazionale dell’Unasam resta in attesa di una risposta urgente da parte delle SsLl, riservandosi ulteriori azioni a tutela della salute e dei diritti umani dei propri associati.
Nella foto: Gisella Trincas, presidente nazionale Unasam
|