Uiltrasporti chiede anche un tavolo tecnico e un'apertura maggiore con i sindacati nelle fase di interlocuzione per lo scalo algherese. Più dura la Cgil Trasporti che chiede le dimissioni del management Sogeaal
ALGHERO - «Non è più il momento dei rinvii, adesso la proprietà deve ricapitalizzare Sogeaal, come consentito dalla normativa, e sviluppi un piano industriale che rilanci lo scalo di Alghero tutelando al contempo i livelli occupazionali presenti e lo sviluppo economico del territorio». E' William Zonca, segretario generale regionale della Uiltrasporti a ribadire con forza dopo il bando ancora andato deserto [
LEGGI], quello che i sindacati chiedono da tempo: fermare la privatizzazione e avviare un percorso su un piano regionale dei trasporti.
«Il prossimo passaggio che come Uiltrasporti riteniamo necessario fare è percorrere la strada del sistema aeroportuale sardo. È necessario avviare immediatamente un percorso con le altre due Società di Gestione affinché si realizzi quanto da sempre richiesto. Giusto creare un network sardo per rilanciare lo sviluppo di tutto il territorio regionale con gli incentivi alle low cost ed il ripristino dei collegamenti in continuità territoriale con gli aeroporti minori» prosegue Zonca che chiede l'immediata apertura di un tavolo tecnico permanente sulla vertenza trasporti in Sardegna.
Di più: è il segretario territoriale Michele Mastino a rincarare la dose: «serve recuperare immediatamente i rapporti con i sindacati con le istituzioni e con il tessuto sociale ed economico in modo da creare quella sinergia che in tutto il 2016 è venuta meno nella realtà aeroporto, con i risultati che conosciamo». Ancora più duro l'intervento di Arnaldo Boeddu della Cgil Trasporti che oltre «all'immediata ricapitalizzazione e il blocco del processo di vendita delle quote inoptate», chiede «l'azzeramento dell’attuale management, fortemente responsabile di questo disastro».
«Errare è umano ma, perseverare è diabolico» incalza Boeddu. «Spero solo che questa sia l'ultima proroga e che sia stata disposta come atto propedeutico alla ricapitalizzazione della società. Nel contempo - conclude -, mi auspico che l'intero management insieme al CdA che, ancora una vola si trincera dietro l'ennesima proroga invocando ancora dei fantasmi, senza peraltro fare un minimo di autocritica per il disastro compiuto, abbia uno scatto di orgoglio e rassegni le proprie dimissioni in maniera da consentire alla proprietà di nominare un Commissario Straordinario»