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Olbia 24notiziesassariPoliticaSanità › Asl unica: l´ira di Maninchedda. «Moirano è blitz antidemocratico»
S.A. 23 settembre 2016
Asl unica: l´ira di Maninchedda
«Moirano è blitz antidemocratico»
Duro sfogo dell´assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda sulla nomina del primo direttore generale dell´Asl Unica sarda, Fulvio Moirano


SASSARI - Duro sfogo dell'assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda sulla nomina del primo direttore generale dell'Asl Unica sarda, Fulvio Moirano. In un lungo articolo pubblicato sul suo blog, il presidente del Partito dei sardi ne critica le modalità di scelta: «accade che arriva Moirano, ma non in colloqui diretti fra assessori - scrive Maninchedda - no, così sarebbe troppo democratico e volgare, troppo ordinario, arriva oggi dagli organi di stampa e nei giorni scorsi dal gossip dei corridoi e da qualche gentile confidenza di qualche raffinato collega della Giunta».

Lo schema, per l'assessore è «di una violenza degna delle spade insanguinate del Settecento, sempre accompagnate da cipria e vasellina, è che prima si inchioda per benino il prigioniero, poi gli si chiede di dialogare. E infatti il prigioniero ripercorre a memoria tutto il turpiloquio appreso sui banchi di scuola e non trova la parola giusta da dirsi, ma consuma gli affetti, quelli li consuma fino in fondo». E conferma il ruolo da protagonista del governatore Pigliaru: «è una scelta del presidente e noi la subiamo per ragion di Stato, come abbiamo subito la Asl unica e vigileremo su come il differenziale curricolare si tradurrà in un differenziale di risultato».

Nel frattempo, continua Maninchedda, tutto ciò che avevamo detto sulla sanità sarda si sta avverando ed è uno scenario tutt'altro che rassicurante, sia in termini finanziari che di servizi. E conclude Maninchedda: «Noi siamo convinti che le grandi riforme hanno bisogno di profonde conoscenze, di grandi capacità di dialogo, di impegno di tutta la classe dirigente per raggiungere il risultato. Noi vogliamo trasformare la classe dirigente sarda in classe dirigente di Stato. Non la odiamo, non la disprezziamo e vogliamo lavorarci. Su questi temi ci si confronterà, in pubblico però, non in privato».
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