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A.B. 13 settembre 2016
Cala il sipario sulle Isole che parlano
La manifestazione conferma la sua vocazione di apripista alla promozione di un turismo culturale alternativo


PALAU - Isole che parlano conferma la sua vocazione di apripista alla promozione di un turismo culturale alternativo. Con proposte musicali non comuni, nicchie d'avanguardia, proposte nel cosiddetto periodo dell'altra stagione turistica. Il festival internazionale si è concluso con un suggestivo concerto sull'isola di Spargi. Nell'anfiteatro naturale di Cala Corsara, Ania Losinger e Mats Eser hanno incantato 500 spettatori che hanno raggiunto l'isola con i barconi messi a disposizione da Sarditudine, l'associazione promotrice dell'evento. In rada più di cinquanta barche hanno completato il loggione, per un evento che ha coinvolto quasi mille spettatori. Il concerto era iniziato con un imprevisto: uno yacht in movimento, a velocità superiori rispetto a quelle consentite nel parco dell'arcipelago, aveva provocato un'onda anomala, rischiando di travolgere la strumentazione collocata a pochi metri dalla battigia. Nanni Angeli (insieme al fratello Paolo è direttore artistico della manifestazione) ha evidenziato: «È l'uomo ad alterare il sottile equilibrio della natura». In questo festival c'è tanto rispetto ed amore per il territorio.

Nato nel 1996, è diventato uno degli appuntamenti nazionali più importanti. Protagonisti dell'ultima serata il duo svizzero Xala, che ha proposto la produzione Scope. Un approccio multidisciplinare alla musica in cui la danza di Losinger si è fusa con la xala (una sorta di marimba suonata con i piedi utilizzando tecniche mutuate dalla danza flamenca e dalla xalaparta). Il duo ha proposto una raffinata elaborazione delle pagine più belle del minimalismo americano, arricchendo questa esperienza con spunti che trovano fondamento nelle poliritmie africane, nel post rock e nella musica elettronica. Una danza che trae ispirazione dalle esperienze tribali e dalle tradizioni iberiche, assimiliate ed utilizzate come base per un percorso in sentieri timbrici inesplorati e unici. Magistrale l'uso coreografico del corpo della Losinger e dei due bastoni, in controluce con il rosso fuoco del tramonto. Il concerto è stato vissuto con compostezza e coinvolgimento dagli spettatori presenti, che hanno richiesto due bis.

Il progetto di Spargi è stato realizzato con il patrocinio dell'Ente parco nazionale dell'arcipelago e del Comune della Maddalena. Il festival si è concluso nella spiaggia di Palau Vecchio, con un saluto al mare che evidenzia l'unicità di Isole che parlano. Dopo l'esibizione itinerante guidata da La Zaquera Matta, gli ospiti della 20esima edizione del festival hanno lasciato la terra ferma a bordo di un chiattino con una lampara, quasi a simboleggiare l'ideale di viaggio che ha attraversato tutte le proposte artistiche. Una danza eterofonica, eseguita con sax baritono, contralto, trombone, clarinetto, melodica e percussioni dai musicisti che si erano esibiti nelle giornate precedenti, ha concluso in modo brillante un'edizione che vanta grandi numeri di partecipazione e proposte artistiche di altissimo livello. E coniuga, da sempre, in modo unico, natura e turismo culturale, proponendo in prima assoluta, con ingresso libero, le proposte più innovative in ambito internazionale ed in relazione con la tradizione sarda.

(Foto di Gianni Petta)
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