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Olbia 24notizieportotorresOpinioniPoliticaIl conflitto d’interessi del vicesindaco grillino
Giuseppe Marceddu 28 agosto 2016
L'opinione di Giuseppe Marceddu
Il conflitto d’interessi del vicesindaco grillino


Dal curriculum di Marcello Zirulia, assessore e neo vicesindaco del Comune di Porto Torres: " 1994-2000 collaboratore presso il Comune di Porto Torres... 2000-2007 tecnico convenzionato presso il Comune di Porto Torres...". E' curioso come l'assessore del Movimento dei puri e onesti, quello per intenderci che indica come mafiosi e corrotti tutti gli altri schieramenti politici e inclini al clientelismo le loro amministrazioni, per quasi un ventennio abbia lucrato proprio da Giunte multipartitiche prima di candidarsi alla guida dell'assessorato ai Lavori Pubblici, Edilizia Privata e Urbanistica dell'Amministrazione pentastellata cittadina.

La sua azione è passata attraverso ogni colore politico, dall'Amministrazione con sindaco Eugenio Cossu a quella con Gilda Usai, da quella con primo cittadino Luciano Mura a quella con Beniamino Scarpa dalla quale ha avuto incarichi esterni nel 2012. Con la vittoria dei grillini alle elezioni del 2015, il nostro, già attivista del movimento da tempo, si candida per ottenere un posto in Giunta. Naturalmente riesce nel suo intento, ben sponsorizzato dalla consigliera comunale Antonella Demelas, sua collaboratrice nello studio tecnico che dirige. Ma giacché quando le cose si fanno si devono fare bene, il duo perfezionista completa l'opera con un paio di passaggi fondamentali.

Il primo consiste nel regolarizzare il rapporto di lavoro tra loro con l'assunzione ufficiale della Demelas nello studio privato del Zirulia alla vigilia dell'insediamento del nuovo Consiglio Comunale: da quel momento in poi l'assessore potrà usufruire dei rimborsi per le assenze dal lavoro della dipendente per motivi legati al suo ruolo di consigliera, cosa che avverrà puntualmente. Il secondo passaggio amplifica il già conclamato conflitto d'interessi, che nasce dal fatto che la Demelas svolge il ruolo di consigliera e quindi di controllo della Giunta nella sua paradossale posizione di dipendente di un membro di essa e si concretizza con l'assunzione della stessa Demelas dell'incarico di Presidente della Commissione Urbanistica, questa direttamente collegata alla delega tenuta dal suo datore di lavoro. Quali situazioni d'interessi contrastanti fra privato e pubblico possano nascere, e sono nate, a seguito di questo contesto è facilmente immaginabile.

Si pensi ai momenti in cui in commissione si sono discusse le osservazioni al Piano Urbanistico Comunale e sono state esaminate le modifiche al regolamento edilizio con gli interessi collettivi che entravano in collisione con quelli dello studio privato del Zirulia e della sua dipendente consigliera. Come è avvenuto in occasione dei lavori di una commissione urbanistica dove i due hanno illustrato un'osservazione al Puc firmata a suo tempo dall'assessore ma nella sua qualità di tecnico professionista. Ma c'è di più. L'art. 78 del Testo Unico degli Enti Locali stabilisce che i componenti della Giunta devono astenersi dall' esercitare attività professionale in materia di edilizia pubblica e privata nel territorio da essi amministrato, praticamente azzera o quasi l'attività dello studio tecnico del Zirulia.

A questo punto la domanda è d'obbligo: come fa l'assessore a pagare lo stipendio comprensivo di tasse alla consigliera? Con la sua misera indennità di 950 euro? Ed ancora, di quali lavori si occupa la Demelas? Forse delle pulizie dell'ufficio che grazie al T.U.E.L. dovrebbe essere pressoché privo di clienti? Domande che i cari elettori 5 stelle dovrebbero porre agli amministratori pentastellati che della trasparenza e dell'onestà si sono autoproclamati i paladini. Ma il Zirulia vola basso, lui è un grillino atipico, non urla facili slogan tzetzeiani. Lui è un Andreotti del nuovo corso. I suoi modi non sono appariscenti, enfatizzati.

Come l'ex leader Dc mira alla sostanza cercando di passare inosservato. L'atteggiamento paga e ha pagato fino al nuovo incarico di vicesindaco dove il ruolo di controllato, in caso di assenza (quella fisica) del non-sindaco Wheeler, si trasforma in controllore della sua dipendente che a sua volta passa da controllore a controllata. In un gioco ambiguo che vede di volta in volta i due assumere ruoli diversi a seconda delle circostanze si manifesta quella che è la più odiosa anomalia italica nella gestione del potere: la commistione fra interesse pubblico e privato. Niente di nuovo sotto il cielo (sempre meno stellato).
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