L'associazione a difesa dei consumatori si sofferma sulla grave situazione dello scalo algherese alla prese con uan consistente perdita dei passeggeri dopo la dipartita di Ryanair e chiedono un rinvio della procedura di privatizzazione
ALGHERO - Meno quattordici giorni alla privatizzazione dell'aeroporto di Alghero. O meglio, alla scadenza dei termini dell'ottava proroga di una procedura avviata da un anno e mezzo e finora non arrivata a conclusione. Il sette settembre potrebbe essere la data giusta per salutare l'ingresso dei privati nello scalo algherese. Un aeroporto che se la deve vedere con i numeri, tutti in negativo: di Sogeaal, societą che lo gestisce e su cui la Regione ha rinviato l'ennesima ricapitalizzazione [
LEGGI]; delle performance dei volumi dopo la dipartita di Ryanair.
In questo scenario molto complesso sono in molti a chiedere di rinviare la privatizzazione per conoscere il piano industriale Sogeaal (ancora tenuto nei cassetti) e un piano regionale dei Trasporti. Non solo i politici di opposizione - da Pili di Unidos a Tedde di Forza Italia - [
LEGGI], ma anche i sindacati, le imprese del territorio, il comitato di sindaci riuniti per salvare le rotte low cost [
LEGGI], vogliono prendere tempo per avere un quadro pił chiaro. Ora anche Adiconsum si allinea alla medesima posizione. L'associazione a difesa dei consumatori scrive al primo cittadino di Alghero Mario Bruno, capofila della mobilitazione dei sindaci, ritornando sulle responsabilitą della Regione (proprietaria delle quote Sogeaal), dopo aver rinunciato ad incentivare Ryanair, prima compagnia del Riviera del corallo [
LEGGI], con un conseguente calo dei passeggeri che a maggio si č attestato al 37% (e nonostante il parere positivo della Commissione Europea).
Sui danni in termini economici si sofferma l'Adiconsum: «il costo di quei danni quantificati in 85 milioni di euro ed imputabili a responsabilità della Regione Sardegna ed alla cui causazione è lecito ritenere che non possa considerarsi estranea la Stessa Sogeaal S.p.A., non può e non deve ricadere sui cittadini-utenti». L'Associazione annuncia tutte «le iniziative necessarie per la tutela dei medesimi cittadini-utenti, ivi comprese quelle - già preannunciate - riguardanti il ristoro dei gravi danni causati al territorio. Tra tali iniziative, appare ovvio, che si pone come ineludibile quella di una circostanziata denuncia al Procuratore Regionale presso la Corte dei Conti Sardegna».