Skin ADV
Olbia 24
Notizie    Video   
NOTIZIE
Olbia 24 su YouTube Olbia 24 su Facebook Olbia 24 su Twitter
Olbia 24notiziealgheroSportVela › Le vele latine sono tornate ad Alghero
Red 21 agosto 2016
Le vele latine sono tornate ad Alghero
Guzzette e lance, gozzi e spagnolette, hanno fatto bella mostra delle loro vele spiegate incrociando le rotte sul triangolo di mare compreso fra i vertici della Maddalenetta, Punta Negra e Capo Galera. Sono tutte barche storiche, che con la loro presenza qualificano non solo la qualità di un porto e di una marineria, ma anche la bellezza di un paesaggio. Insomma, sono un vero e proprio bene culturale


ALGHERO - Tornano le vele latine ad Alghero: sono tredici le barche che hanno partecipato alla Regata del Cural. Quasi una veleggiata, organizzata dall'Associazione della Vela Latina di Alghero, grazie alla partecipazione del Consorzio del porto, con l’assistenza tecnica della Lega Navale. Certo, mancava qualche barca importante della marineria tradizionale catalana. Il passare del tempo, ma soprattutto le difficoltà sempre maggiori di manutenzione di gozzi, guzzette e spagnolette, e soprattutto la competizione di moderne imbarcazioni progettate solo per vincere a dispetto di ogni tradizione, sono le ragioni di un diffuso disamore. C’è anche da dire che si è interrotto quel rapporto virtuoso che si era stabilito, nel grande circuito sardo (dal Sulcis a Bosa, da Alghero a Stintino) fra le barche da lavoro e il loro uso da diporto agonistico.

Perciò, quelle tredici barche che si sono incrociate nel triangolo compreso fra la Maddalenetta, Punta Negra e Capo Galera, son un successo. Qualcosa più di un successo, anzi il segnale di una nuova stagione della vela latina, è il fatto che a rientrare per prima sulla linea del traguardo della Maddalenetta, sia stata “Luigi 1941”, una lancetta stintinese ben portata da un equipaggio di giovani timonato da Francesco Pirisi. Una barca di tre lustri, costruita dall’antico celebre calafato Bosco, che quest’anno ha debuttato in mare dopo il pregevole restauro del maestro d’ascia Salvatore Fenu della Slf di Bosa. Dietro un classico gozzo, “Ishtar” di Giorgio Maccioccu, e la storica lancetta “Marcella” di Antonio Peru da Porto Torres. Con la classifica compensata, è probabile che “Gloria”, del veterano Lu Roccu (al secolo Michele Mura) timonata con la solita classe da Gian Mario Catta (che nel suo palmarés vanta anche un campionato italiano), potrebbe risalire qualche posizione, ma mai insidiare il primo posto di “Luigi 1941”, arrivata con quasi un'ora di anticipo sulla seconda. Subito dietro Gloria, anche un’altra barca plurititolata, “Paolina 1957”, di Pasquale Chessa, timonata da Paolo Zoagli.

Una costante brezza di giornata, per il piacere di tutti gli equipaggi, ha riempito le vele di “Bonita” di Lorenzo Campus, timonata da Carlo Muresu; di “Rafael” di Cattogno timonata da Gatto (al secolo Carlo Solinas); di “Polifemo,” lancetta di Ciccitto Sechi venuta da Castelsardo; di “Valeria”, del Marine Club, timonata da Giorgio Marello; di “Villa Asfodeli”, venuta da Tresnuraghes, di Ettore Machiavello, timonata da Bruno Ferralis; della possente “Santa Barbara” di Giovanni Porqueddu, timonata da Antonello Porcheddu; di “Pietruccia”, del neofita Angelo Azzu, timonata da Giampaolo Aranzanu; di “Maria Lucia” di Bosa, di Gianfranco Lai, timonata da Giovanni Motzo. Sono tutte barche storiche, che con la loro presenza qualificano non solo la qualità di un porto e di una marineria, ma anche la bellezza di un paesaggio. Insomma, sono un vero e proprio bene culturale.

Nella foto: la Luigi 1941


Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2024 Mediatica SRL - Alghero (SS)